406 DIALETTO VENETO E DIALETTO LADINO lascia intendere che egli differenziasse il dialetto di queste città anche dal friulano. Ad ogni modo, era anche diverso dal veneto. Aveva molte caratteristiche del veneto antico e altre del ladino: ma, se si dovesse giudicare dalle sole carte scritte, bisognerebbe dire che almeno nel XV secolo fonetica, sintassi e lessico avessero dominanti caratteri veneti. Ed eccone alcuni saggi. Abbiamo una supplica che Libero Barbarizza scrisse in volgare nel 1426, dirigendola ai « signor calònesi (canonici) e a tutto lo capitolo de la gresia (chiesa) de Trieste ». 11 « calònego e con/rare » diceva che, se piacesse al capitolo « de concederli la casa la qual tigneva misier lo degàn per un prexio conveniente », prometteva che « lui se vuol obligar per bon instrumento over per bona segurtà de coniar la dita casa a tute sue spese e immeiorarla si fata mentre che... », ecc. Prima di questa carta in volgare, tutta infarcita di idiotismi dialettali, ha altrettanti caratteri veneti il frammento, ancora conservato, della traduzione degli Statuti fatta nel 1421. I conti del cameraro Nicolò Massaro, del 1429, sono scritti in dialetto triestino, del tipo più propriamente veneto e hanno pochi residui ladini. Spigoliamo in essi alcune indicazioni di spese fatte: soldi 32 dadi ai prevedi (preti) per far la messa quando intra li signor zudis (giudici). Uri 12 dadi al dito miser Romìo (Zovenzoni) per fito de la chaxa (pronunciato ciasa o casa?) la qual steva Polo chomandedor (servo pubblico). /(iri) quatro dadi a maistro Marco favro per feri messi a una jancstra de la preson del Comun adì sete de Zugnio. ducati trei d'oro dadi a ser Piero chanzelier e a ser Sardi de Piligrin per la charta de la sulizion de la scuminigazion (dell’assoluzione dalla scomunica). soldi vinti dadi a Moro Susolo et qual menò el rudenazo (calcinacci) via de la dita grixa (strada selciata). soldi 16 dadi a maistro Matio marangon lo qual lavorò un dì al ban-cho de la panchogoleria (rivendita comunale del pane) adì XXI agost. soldi 3 dadi per jar gotar (vuotare) lo burchio (barca, leggi burciop) del Comun. soldi 30 dadi a quatro zòveni (giovani) c ali piferi che portareno (portarono) li confalò a miser San Zusto lo dì del Chorpo de Cristo.