68 STUDI SULLE ORIGINI DELLA BASILICA (fig. n). Non possiamo parlare del monumento a cui appartenne senza studiare tutti i problemi storico-artistici rinchiusi nelle molteplici e sovrapposte costruzioni di San Giusto. La basilica si presenta oggi in una forma quasi quadrata, divisa in cinque navate con numerose cappelle costruite ai fianchi. È tutta irregolare: navate di larghezza diversa, intercolunni disuguali, archi gli uni di sesto più largo degli altri, capitelli di svariati stili, absidi di differente ampiezza. È un monumento dell’asimmetria (cfr. fig. 22). Un attento esame di tutto questo disordine architettonico fece intuire al Kandier, nel 1829, c^e l’attuale tempio non è se non il risultato della congiunzione di due edifici diversi. Non sapremmo allontanarci, in principio, da quest’ipotesi (confusamente accennata prima dal Mainati, nel 1828), benché poi si debba modificarla compieta-mente, sino nei suoi fondamenti. Inesperto affatto della storia dell’arte, il Kandier assegnò l’opera della congiunzione al xiv secolo: secondo le sue supposizioni, il vescovo Pe-drazzani l’avrebbe iniziata nel 1312, si sarebbe prolungata per set-tantatrè anni e l’avrebbe quindi compiuta il vescovo Enrico de Wildenstein, nel 1385. Fuori del Terpin, un vecchio catalogatore dei vescovi triestini, che attribuì il duomo al x secolo, gli altri scrittori che cercarono una data per la sua origine — tutti posteriori al Kandier — accettarono senza altro la sua ipotesi. Il Jenner anticipò al 1032 l’inizio della costruzione. Non ci furono altre deviazioni. Ma finora la storia del tempio, che fu il palladio del Comune triestino, non venne mai inquadrata dentro le manifestazioni artistiche del Veneto, del Friuli, dellTstria e della Dalmazia, ovvero dentro il ciclo storico, a cui appartiene. Recentemente il Gärtner rinnovò le affermazioni del Kandier, ma usò nella definizione dei particolari architettonici tale imperizia, che le sue affermazioni non reggono alla critica più superficiale. L’assenza di documenti, la mancanza di scavi e di assaggi rendono difficile assegnare con sicurezza la supposta congiunzione delle due chiese o, meglio, la costruzione del duomo a una epoca più presto che a un’altra. Certamente è affatto inaccettabile l’assegnazione al xiv secolo, perché contraria alle più elementari indicazioni degli stili e dei documenti stessi.