76 UNA CREAZIONE DEL PIÙ ALTO MEDIOEVO l’altare e quella nave — cioè la presente cattedrale — esistevano nel xiii secolo. Basta muoversi nella basilica, effondere lo spirito in quell’aria piena di color misterioso, guardare la primitività così schiettamente brutta di molti dettagli, ma sentire la bellezza asceticamente suggestiva del complesso e penetrare l’armonia spontanea, in cui si uniscono tante asimmetrie, per comprendere che ci si trova dinanzi a una creazione del più alto medioevo. Altri fatti positivi mostrano che la cattedrale esisteva con le sue cinque navate avanti il Trecento. La statua di san Giusto, posta sul campanile, tiene l’imagine della sua chiesa quale era al tempo che fu fatta la statua stessa: vediamo la larga facciata della cattedrale, addossato ad essa il tozzo campanile e a sinistra di questo forse un piccolo edificio a cupola, che non potrebbe essere se non il battistero. Or bene, la statua di san Giusto, come vedremo meglio in altro capitolo, non concede d’essere portata per nessuna ragione oltre il xiii secolo. Ma l’immagine della cattedrale che essa porta è identica o quasi a quella d’oggi, né v’è segno d’altro tempietto a destra. Onde il modello della statua mostra che il duomo esisteva nella presente forma nel xii secolo. L’osservazione diretta del monumento suggerisce varie considerazioni, le quali porgono elementi non meno decisivi a chiunque abbia qualche conoscenza della storia dell’arte. Alcuni particolari architettonici, alcune coincidenze tra le parti più lontane della basilica, l’unità stretta che è negli archi di tutta la chiesa e nel tipo della muratura, questi e altri elementi attestano che la fusione non avvenne con l’unione di due edifici esistenti, ai quali, lasciato tutto inalterato, si fossero tolte le navate combacianti, formando nello spazio intercedente tra loro una navata nuova con la semplice impostazione d’un tetto e con l’elevazione d’un tratto di facciata. No di sicuro. La congiunzione dei due edifici avvenne con una ricostruzione di tutti e due, compiuta in maniera da dare eguaglianza stilistica a tutte le parti dell’edificio nuovo, risultante dalla combinazione. Sicché noi vediamo che tutti gli archi delle cinque navate sono più o meno larghi, sì, ma di stile eguale, formati da pennacchi allungati di tipo sempre identico (cfr. fig. 13): sui capitelli,