LA BASILICA DI FRUGIFERO 83 indubbiamente sopra il tetto, nel modo di tutte le chiese bizantine (cfr. fìg. 14). Per imaginare, quindi, quale fosse l’abside al tempo della costruzione di Frugifero, dobbiamo prolungarla di parecchio sotto terra: poco meno di quanto è profonda sotto il livello del terreno la base dello stilobate del tempio romano, calcolando solo che il coro sarà stato di due o tre gradini più elevato della navata. Alzata così di quasi due metri, l’abside ha un aspetto affatto diverso dell’attuale e può essere stata anche il coro d’una chiesa di media grandezza, eguale, per esempio, a San Vittore di Ravenna, che aveva, come la nostra, la navata centrale larga sei metri. Crediamo infatti che Frugifero costruisse una basilica a tre navi con cupola centrale. Quanto fosse lunga, allo stato odierno delle ricerche non sapremmo dire. Può essere che avesse sei intercolunni, come fu creduto dal Kandler. Nulla esclude che fosse profonda come la presente navata: si avrebbe un piano lungo, sino all’abside, 30 metri (nella basilica di Torcello tale lunghezza è di 34 metri) e largo 14: quindi normale e maggiore, per esempio, di Santa Maria nella metropoli gradense. Ci avvalora in questa opinione, oltre a quanto diremo più sotto, il rapporto che corre tra la corda dell’arco che tiene la cupola e la lunghezza di tutta l’odierna arcata. Secondo i migliori rilievi della planimetria, la corda di quell’arco sta quattro volte nella lunghezza dell’arcata: resta tra la prima colonna e l’abside uno spazio circa eguale a quello che rimane tra l’ultima colonna e la facciata. La basilica frugiferiana avrebbe avuto nella navata due arcate di cinque colonne e sei intercolunni. La lunghezza attuale corrisponde esattamente a un’altra regola di quel tempo: vale a dire alla, proporzione che era tra il coro e la nave centrale. Essa variava in modo che il coro era da un terzo a due quinti della nave. Calcolato come limite naturale del coro nella chiesa frugiferiana lo spazio sotto la cupola, esso viene ad essere lungo appunto due quinti della presente navata, che sarebbe, come crediamo, quanto a estensione, l’antica frugiferiana. L’abside di san Nicolò (ultima a destra), non è del vi secolo. In Italia non s’ebbero basiliche a tre absidi prima deH’vin secolo. Anche quella di Frugifero, come tutte le contemporanee, fu a un’abside sola. Ai lati di questa erano la pròtesi e il diacònico, forse in uno dei lati una porta che metteva a costruzioni sussidiarie, come si vede nel duomo di Grado.