184 AFFRESCHI MEDIEVALI Di stile tra il bizantino e il romanico rimanevano in San Giusto alcuni frammenti dipinti nell’abside di san Nicolò (fìg. 37). Furono ritrovati nel 1891 e, fattane copia con alcuni sommari acquarelli di P. Lucano, ricoperti di bel nuovo dall’altare. Erano spartiti in due zone. Nella superiore era rappresentata la Croce in trono, fra due palme: sotto il trono, la Colomba santa. La Croce e il suo sostegno apparivano coperti di gemme al modo bizantino. La zona inferiore era divisa in due parti da una finestra, otturata a metà, che conteneva nello sguancio un fregio romanico a palmette aperte e, nella superficie ottenuta con l’otturazione, la mezza figura d’una vergine con grande nimbo, col capo ricoperto di velo che scendeva sulle spalle e con una lampada accesa nella mano sinistra. A sinistra della finestra un riquadro incorniciato da liste rosse e nere, mostrava una figura di santo dormiente o almeno disteso su un giaciglio, dietro il quale appariva un’altra figura di santo con grande nimbo: ai lati delle figure si disegnavano architetture romaniche. Il riquadro conservato dall’altra parte rappresentava una figura in veste talare chinata presso alcune roccie: un soldato s’apprestava a darle un colpo di spada, ma l’arma era trattenuta da un santo apparente come salvatore. Questi affreschi lasciavano vedere la composizione e in parte la colorazione, ma erano quasi svaniti. Ai lati dei due riquadri trasparivano altri frammenti figurali. Le due zone erano separate da una fascia ornata di fiori e di palme. La figura di vergine fu già attribuita al x secolo: il complesso degli affreschi costituiva un’opera unica e contemporanea. Nelle condizioni odierne è difficile stabilire una data. L’elemento decorativo è prettamente romanico e accenna al xii-xiii secolo: il grande nimbo delle figure sante e tutta la rappresentazione della zona superiore rimandano a puri modelli bizantini. L’opera si direbbe certamente non anteriore al xi e non posteriore al xm secolo. Ireneo ricorda che ai suoi tempi si vedeva dipinto sull’arco della navata dinanzi all’abside di san Nicolò il martirio di sant’Apollinare, sepolto sotto quell’altare. Di che tempo fosse però quel dipinto non sapremmo dire. Tutte e due le navate di destra presentavano sino al 1914, in tutta la loro estensione, frammenti di antichi affreschi, trovati con saggi di picchiettatura qua e là operati. I resti erano troppo meschini per fondarvi un giudizio. Tuttavia possiamo osservare che tanto