412 MEDICI E CHIRURGHI l’autore della prima grammatica italiana che si pubblicasse. Nella prefazione dell’opera, stampata a Ancona nel 1516, Fortunio narra d’averla composta nella sua verde età: non è quindi improbabile che la scrivesse a Pordenone (dove era stato sino al 1497) e a Trieste. Avevano preceduto il Fortunio Alessandro Cavretto o de Edis da Pordenone (quello a cui Pietro, suo fratello, dedicava 1 ’Antieroticon) e Tomaso Danieli da Siracusa, che ebbe liti col Comune: successe, allo zaratino, Sebastiano Catelano d’Aversa che, morendo nel 1500, lasciava una per allora ricca biblioteca di libri stampati e parecchi manoscritti. Dei giudici del malefizio pochi ricordiamo: Pietro de Montecchi da Sassuolo (1415), Antonio da San Daniele nel 1420 e Nicolò da Bari nel 1421, Genesio de Bonacquisti d’Assisi (1422), Giacomo Merlin udinese (1426), Marco de Fulgioni da Sant’Agata (1427), Bosiano de Betta da Portogruaro (1428), Antonio de Siti faentino (1429), il veronese Antonio de Spineto (1438), Guido da Muzzana (1440), l’urbinate G. B. de Felici (1444), Lodovico de Lebakli da Vercelli (1461), Anseimo de Dilaboni da Mantova (1462), Leonardo de Bertacchini da Fermo (i486), Fantino de Tira boschi mantovano (1487-1490), l’insigne Scipione Oroboni (1493) e Goffredo Gonfalonieri (1494), ferraresi ambedue. Parecchi i nomi dei medici, distinti in fìsici e chirurghi. Antonio de’ Giudici, cremonese, fu nel 1408 e gli seguì il ceròlego Antonio da Conegliano, rimasto alcuni anni, sostituito poi (1419) dal medico ciroicio Melchiorre da Parma. Nel 1419 era fìsico Fabrizio de Rambertini di Bologna, artium et medicinae doctor. Lo accompagnava come cirògico o zeròlligo, Dino da Pistoia, morto di peste nel 1429. Al Rambertini successe, nel 1420, il fìsico maestro Giovanni de Nigris da Feltre, a cui diede il cambio Giovanni Vittori da Castello di Treviso (1425-1429); Giovanni Grillo da Venezia professava l’arte nel 1433; quattro anni poi era ciròico un maestro Francesco, al cui posto si trovò, nel 1440, il maestro Guido da LTrbino. Dal 1446 sino oltre al 1464 operò come « medico de la magni-ficha Comunitade » Cristoforo de Cortesi da Genova, zeròicho. Di fisici ricordiamo ancora Nicolò da Bagnacavallo, che vi fu lungo tempo dopo il 1440, e Lodovico da Udine nel 1482. Nello stesso anno esercitava la medicina un Leo ebreo: poco prima l’aveva praticata un altro israelita, Salomone Goldmann o dell’Oro. Dottor di leggi e di medicina era, nel I435. d triestino Giovanni de Mirissa.