424 BASSORILIEVI D’ARTE INGLESE confraterna dei bombardieri, stato alla Madonna del mare. Essi sono d’alabastro e rappresentano scene della vita e del martirio di santa Barbara. Nel primo la Santa, chiusa in una cornice quadrata, figura essere nella prigione, adorata da una gentildonna e da un nobiluomo; nel secondo è la decapitazione della vergine, a cui assistono figure di magistrati; nel terzo, che doveva formare il centro del polittico, la Santa è in gloria dentro una mandorla, portata da angeli e venerata da un vecchio, mentre in alto stanno tre busti che si direbbero del Battista, del Padre Eterno e del Cristo; il quarto sembra mostrare la Santa che assiste al martirio di altri compagni, di cui si vedono, premute da due famuli, le teste in mezzo alle fiamme uscenti da una catasta. Altri tre bassorilievi, fbrmanti già i riquadri di un polittico alabastrino, sono al Museo; appartengono allo stesso stile dei precedenti, ma sono di mano molto diversa e d’arte più espressiva. Raffigura il primo VAnnunciazione, sotto una tenda, con un piccolo, primitivo angelo apparente alla Madonna inginocchiata presso a un gran vaso di gigli. Nell’altro è l’Epifania, col Bambino che prende un calice da uno dei Re inginocchiato; a destra san Giuseppe dormente, a sinistra gli animai', nel fondo gli altri due Re. Del terzo non si conserva che un frammento, col Cristo uscente dall’Arca presso a un guerriero maravigliato. Le tre formelle sono terminate in alto da una fascia merlata distesa tra due vedette rotonde e simile alla sommità di una torre. Questo polittico avrebbe decorato, secondo il Kunz, una delle chiese soppresse alla fine del secolo xvili. Non è agevole assicurare se questi rilievi appartengano alla prima o alla seconda metà del Quattro-cento. Sono opere di provenienza straniera, divulgate in Italia durante tutto il xv secolo e anche dopo. Esse appartengono a quella numerosa classe di sculture gotiche, per lo più alabastrine, di cui sono esempi a Genova, a S. Benedetto a Settimo (Pisa), nei musei di Ferrara e di Napoli, che il Venturi ha stimate provenienti dal Tirolo o dalla Svizzera, il Bouillet da officine fiamminghe e Roberto Papini, con maggiore verosimiglianza, da botteghe di marmorari inglesi. Per quanto riguarda lo stile, sono ancora veramente trecentesche: ma è ammesso come certo che sieno state lavorate nel xv secolo su modelli antichi. Nel Museo di villa Basevi si conserva una statua di legno detta già ab antiquo di san Giovanni Evangelista (fig. 93). È una figura di vecchio