L’ODIO CONTRO I LONGOBARDI 41 gobardico. Vi domandiamo, chiese con grande anima al Pontefice, che il nostro gregge sia strappato dalle mani dei Longobardi, affinché la forza e la dignità di San Pietro e la Vostra abbiano nuovo fiore, affinché la norma canonica dei Santi Padri non sia più calpestata da quegli stessi perfidi Longobardi, affinché non si oscurino i luminari delle sante chiese di Dio e affinché le povere città, che sopportano continuamente una grande violenza sotto l’orribile giogo di quella fìg. 12: frammento sculturale della basilica di Frugifero (al Lapidario) gente, non sieno più dilaniate dalle loro oppressioni. Dopo aver rilevato come si esercitassero quelle violenze, il Patriarca Giovanni, si direbbe con l’anima educata tra la gente del numèrus triestino, stata in armi per un secolo e mezzo contro i Longobardi, rinnovava con insistenza la sua domanda e affermava: « come colui che, ardendo per la sete, corre velocemente alla fonte viva, così il popolo della provincia deH’Istria anela alla redenzione e alla protezione di Dio e del Beato Pietro ». Enumerava quindi le oppressioni commesse in materia di imposte e di tributi e invocava per l’Istria che il Pontefice le assicurasse la stessa sorte che aveva avuto per opera sua Ravenna.