314 VICARI DEL CIVILE E GIUDICI DEL MALEFIZIO un vicario del civile, detto anche giudice delle leggi, e un giudice del malefìzio per la giudicatura criminale. Nel xiv secolo i due si chiamavano anche assessori del podestà. Il vicario del civile era insieme luogotenente del podestà stesso e reggeva il Comune, quando titolari erano i conti di Gorizia, che governavano sempre per interposta persona. Nel 1322 era vicario prò comune e del podestà Armano degli Aquagoti da Ferrara. Vileimo dei Samorei da Parma venne nel 1325, Iacopo da Cremona nel 1328, il padovano Pietro Sala, giureconsulto illustre, nel 1331. Due anni più tardi Manfredino de Pasquali da Cremona. E negli altri anni seguenti: Graziano degli Antelleri di Bologna nel 1334, poi Aldighiero da Mestre e Antonio de Tempo; l’insigne Fioravante da Bursio nel 1338; quattr’anni più tardi Pietro da Serravalle e Ceresio da Reggio; poi ancora Pasino da Bergamo e i padovani Padovano de Pantelli e Giacomo da Santacroce nel 1343, Zelio de Farisei parmigiano (1344), Alessandro de Resio tri-vigiano (1345), Giovanni da Mantova (1347), Albertino de Mocchi, bergamasco, e Rolando da Padova nel 1348-1349, Tomaso de Bertoni da Pavia (1352), Tomaso di Castel del Tocco (1353), Rinaldo da Treviso nel 1357, i padovani Giovanni de Basili e Pavino Manfredi nel 1359, Bertolino dei Massi e Grasandomo de Cavai da Reggio col podestà Caotorta nel 1362, Rinaldo della Porta col capitano di Prampero nel 1381. Con Michez e Pepolino de Weixenstein furono vicari del civile nel 1383 Giacomo de Alessandri bellunese, poi Aldighiero della Torre di Ceneda; nel 1394 Nicolò Gentilli, l’anno seguente Lancellotto de Conti di Panico, quindi Giovanni di Gaeta; nel 1398 Angelo da Amelia e giudice del malefìzio Pietro de Vinetiis da Verona; nel 1399 vicario del civile Giacomo da Fermo. Nei tempi tumultuosi del 1384 tennero il vicariato Giovanni da Brescia e poi il bellunese Nicolò de Persechino. Notai e cancellieri del Comune erano tutti uomini di cultura. Erano tali anche i magistri fisici e i cirùssici (ciròloghi, ziròloghi, zeròleghi in dialetto) cioè i medici e i chirurghi, dei quali ricordiamo un Iacopo cirùssico nel 1322, un maestro Nicolò fisico accompagnato dal ciròlogo Bartolomeo nel 1332; un maestro Daniele fisico nel 1350, nominato anche nel 1370; maestro Pietro zeròlego nel 1352; undici anni dopo maestro Giacomo fìsico e il maestro Portofìor ciròligo; un maestro Gio-