CONFLITTI PER LA CATTEDRA VESCOVILE 153 venendo sino al sangue. Il Doge accettò il principio dei Capodistriani e impose un concordato, facendo obbligo ai due contendenti di distruggere le armi che avevano preparate per la guerra e ai podestà di punire chiunque sobillasse la discordia tra le due vicine. L’azione del Doge andò dunque di là da un arbitrato: fu un atto di dominio. Dopo la morte del vescovo de Portis, si agitò una lunga contro- fig. 45: velo di seta dipinta del xm secolo (San Giusto, tesoro) versia per il successore. La maggior parte dei canonici elesse il friulano Arlongo Visgoni de Vocisperch, amico del Patriarca Gregorio, ma appunto per questo allora assieme a lui dal Papa scomunicato, exigen-tibus suis culpis excomunicationis vinculo innodatus. Con un procedimento che si dice unico in tutta la storia ecclesiastica, due abati incaricati di fare il processo sull’elezione la dichiararono invalida e cedettero