82 OPERE IN STILE RAVENNATE arcate già descritte. Con tutta verosimiglianza, come si può ammettere, anche l’icnografia a cupola centrale appartiene al vi secolo. Non la cupola, che è rifacimento dell’vni-ix: sì i pennacchi sferoidali che la sostengono e la volta a botte del presbiterio, insieme a quella della navata estrema, dinanzi alla cappella di san Carlo, che sono membri dell’organismo stesso della cupola. Fuori di queste parti, nulla, anche nelle navate di destra, è anteriore all’vin secolo. I capitelli marmorei (fig. n) dellearcate dell’abside sono di puro tipo ravennate, simili e coevi a quelli della sacristia e del loggiato di San Vitale. Hanno abachi ornati di media altezza. Due di questi portano monogramma. Uno fu letto esattamente dal Kandier: contiene il nome Frugifer, cioè Frugifero, che fu vescovo intorno e dopo il 540. L’altro monogramma fu interpretato dal Kandier come Cireneus, senza che ci sia nessun S, e dal Gärtner addirittura come Rusticus. Si aggiunse, naturalmente, che era il nome dell’architetto. Invece il secondo monogramma non è che una variante del primo e si legge Frugifer. L’abside e l’icnografìa vengono dunque da un edificio sacro, costruito intorno o dopo il 540 dal vescovo Frugifero. Ci manca ogni elemento certo per stabilire con esattezza le misure di questo edificio, che ebbe sicuramente tre navate. Ma di quanti intercolunni? Si è veduto sempre, in quest’opera del vi secolo, un piccolo e modesto edificio, ma si è giudicato dall’aspetto odierno dell’abside, bassa e soffocata, dalla poca elevatezza della cupola e dalle tozze e brevi colonne delle navate. Ora, bisogna considerare che quando fu fatta la grande cattedrale, con l’assorbimento dell’edificio del vi secolo, fu scelto come livello quello artificiale dato dalla piattaforma del tempio che stava dall’altra parte. Non c’è nessuna ragione per credere che l’edificio del vi secolo si trovasse a quello stesso livello, che, ripetiamo, era artificiale. Anzi, c’è motivo per escluderlo. Esso [si sarà trovato invece sul piano del terreno naturale o poco più su, se, come non è improbabile, sarà stato costruito sull’area d’edificio più antico. Sicché per costruire il tempio nuovo e maggiore, il livello di quello di Frugifero fu alzato: conseguentemente l’abside fu rimpicciolita, la cupola abbassata, le colonne raccorciate. Possiamo forse calcolare quanto notevole fosse tale elevamento considerando che fu compreso dentro la navata, come oggi si vede, il tamburo della cupola, che prima stava