266 zione delle palle. Questi sono i veri modi di sostener la Repubblica. Frattanto, o patria, temi degli uomini, ma molto più de’ tuoi cittadini ». L’ arringa del doge fu accolta con reiterati segni di applauso, e la proposizione di lui fu accettata a grande maggioranza. Si passò alla nomina dei Correttori il 9 maggio ; diciannove dei più ragguardevoli cittadini furono proposti, due soli rimasero accettati, Giorgio Pisani e il cav. Gir. Àscanio Giustinian. Si scoperse che il Contarini avea più palle che non occorrevano, e che era stato fatto inganno nei voti ; la cosa parve, com’ era, della massima gravità, e fu affidata agl’ inquisitori (1). L’ agitazione intanto continuava nella città, fu proibito severamente nelle botteghe da caffè il discorrervi di politica, furono vietate le conventicole e le segrete adunanze ; un fante del Consiglio dei Dieci stava alla scala dei Censori, alla sommità di essa il capitan grande, al piccolo uscio che introduceva alla sala del Maggior Consiglio il Cristofolo dei Cri-stofoli fante o donzello degl’ inquisitori ; si sparse voce che nelle camere superiori fosse il colonnello Craina ed altri ufficiali con soldati pronti ad accorrere all’ uopo, a causa di qualche rumore che alcuni patrizi sarebbero venuti al Consiglio con armi nascoste. Nell’assemblea 12 maggio fu riletta dal segretario degl’inquisitori la Parte 1484 con cui proibivasi che alcuna potesse durante la votazione muoversi dal proprio posto, si vegliò attentamente alla regolarità delle ballottazioni, ed alfine furono nominati i cinque correttori Girolamo Ascanio Giustinian, Giorgio Pisani, Pietro Barbarico, Alvise Contarini II, Zaccaria Yalaresso. Intanto il Pisani era stato eletto per opera del suo partito fin dall’8 marzo 1780 procuratore di s. Marco, ed (1) Tutto quanto aegue, si dà per la prima volta dalla storia manoscritta Molin.