70 po eh’ egli era stato franco per ventidue anni, avanti dei quali le mercedi pagavano un sei per cento d’ingresso. Questi sei per cento si levarono tutto d’ un colpo nel 1662, e si è fatto grande male a levarli nell’ ingresso, come si avrebbe fatto non poco bene levarli all’ uscita, perchè sollevar 1’ ingresso non poteva servire ad altro che a perdere 1’ utile del consumo che si è perduto per intero, locchè fu errore grandissimo perchè non si diede tempo all’ esame, deliberatasi la massima sul campo, cosa che costò perdita considerabile all’ erario, e fu causa che si tornò a chiudere di bel nuovo il porto nel 1684. « Nel chiuder di nuovo il porto nostro 1’ anno 1684 si è creduto pareggiar li pesi alle mercanzie sulle misure della tariffa stampata in Livorno, e non si considerò l’opportunità favorevole di quel porto, precipuamente per li mari di Ponente. Non si considerò neppure che la bilancia traboccava dalla parte nostra per causa del peso dell’uscita in confronto della franchigia di Livorno, onde per tale motivo non si ricuperò il commercio da noi, ma le commissioni seguitarono ad indirizzarsi altrove, come prima, di dove s’ avevano libere d’uscita. Gl’ Inglesi, gli Olandesi e li Francesi sono quasi che soli oggidì che commerciano nel Mediterraneo e per tutte le scale del Levante. Da per tutto vi portano essi i loro effetti con le proprie navi e li cambiano in altri effetti, o per uso de’ loro paesi o per uso altrui. Quelle per il bisogno altrui da’ quali sogliono trar danaro effettivo, li depositano in quella scala che vedono più sollevata d’ aggravii e la più comoda per tramandare le sue mercanzie e spargerle altrove più facilmente. » Vorrebbero quindi i Savii, aboliti i dazii d’uscita, perchè all’ingresso il mercante paga volentieri nella speranza