278 sode ragioni e coll’ autorità delle leggi l’argomento, dimostra quanto siano tali loggie per l’erronee sue massime, per la qualità del giuramento e per tanta secretezza, oontrarie alle ragioni di un buon governo, ed offendenti la santità di quella cattolica ortodossa religione nella quale nacque, crebbe e si mantenne sempre costante la Repubblica. Sciolta questa, scoperta nella Dominante, non fu minore l’impegno che presero SS. EE. per rilevare se alcuna ne esistesse o fosse per istituirsi nelle città e luoghi sudditi onde fosse eguale per ognuna il destino. Risolute e precise furono le commissioni alli NN. UU. Rettori capi di Provincia nella Terra ferma, ed alle cariche primarie in Levante e Dalmazia d’indagare e riferire quanto sul proposito riuscisse loro di penetrare, e se la distanza non ha permesso di avere sollecitamente riscontro delle provincie oltremare, giunsero però con diligenza quelle della Terra ferma. « Ma per quanto si è raccolto dalle relazioni dei pubblici rappresentanti erano le città, ove esisteva così detestabile compagnia diretta colle stesse leggi e discipline e col medesimo giuramento di secretezza, cioè Padova, Vicenza e Verona. Quella in Padova avea la casa di sua formale riduzione nella contrada detta Mezzo cono, alla quale erano aggregati alcuni patrizi, varii di quei canonici e molti di ceto nobile. Si è voluto che fosse questa immediatamente visitata, ma siccome al momento di verificarsi il comando, erano già stati avvertiti alcuni di quei soci dell’ esecuzione praticata in Venezia, così poterono in prevenzione distruggere la maggior parte degli emblemi e mobili in essa esistenti. Quelli rimasti ed asportati furono per ordine del Tribunale da quel rappresentante venduti, e distribuito il ritratto in elemosine ai poveri. Le carte poi che per quanto si seppe erano passate presso un