32 o quelli della confederazione, il Maffei partì per Londra (1). Non lasciava intanto il Ruzzini dal canto suo di tener frequenti conferenze col vescovo di Bristol » sulle cose italiane, il quale il 19 agosto davagli comunicazione d’ un dispaccio del suo governo, che gli scriveva : « sopra la rappresentanza fattavi dall’ambasciator di Venezia circa l’Italia, vi si dice che la regina trova necessario di procurar la bilancia contro la potenza imperiale, tanto più che la procedura della corte di Vienna, dopo la riduzione del-1’ Italia, tende a far rivivere le pretensioni antiche e suscitarne di nuove. Milord Petersborough avendo parlato a molti ministri de’ principi d’Italia sopra 1’ affare, se li scriverà di continuare, sebbene adesso la regina non trovi a proposito di darvi istruzioni per entrar in impegni particolari ; non di meno voi parlerete francamente al-1’ ambasciator di Venezia, e spiegherete la prontezza della regina di entrare nelle misure che possano assicurare la libertà d’ Italia. » Da ciò vieppiù confortato il Ruzzini teneva colloquio coll’ altro ministro di Savoja rimasto ad Utrecht, il conte dal Borgo (2), per iscoprire i suoi sentimenti intorno alla lega. Il dal Borgo (senza potersi tanto coprire che il Veneziano non iscorgesse come in tutto il maneggio prevalessero gl’ interessi e 1’ ingrandimento del suo principe, il quale mostrava ora aspirare non solo al dominio della Sicilia e Lombardia, ma perfino alla monarchia di Spagna, (3), si espresse però che per il bene e la sicurezza d’Italia dovevano concorrere più cose, cioè che la Francia rinun- (1) Dispacci Ruzzini 27 maggio. (2) 7 Ott. 1712. (3) Di»p. 21 ottobre.