2fió sere e per cui ci vorrebbero milioni. E dove sono questi milioni ? Paghiamo due milioni 1’ anno di censi. . . Gran Dio! Vedono di che si tratta, vedono i pericoli interni ed esterni. Il nostro desiderio è di veder prima rimediato ai mali nella parte più sensibile della Repubblica, alla commutativa giustizia, cioè nei Consigli dei Quaranta pel frequente cambiamento delle persone e per lo statuto divenuto oscuro e bisognoso di lunga sperienza (1). Le massime della giustizia ne ha fatto grandi, queste massime ci hanno conservato, e se non abbiamo giudizio, senza queste massime periremo. I nostri sudditi hanno da esser trattati come compagni ; sanno come si faceva una volta ? Quando si andava fuori delle nostre terre, si ricevevano in forma solenne fino i capi dei Comuni. Perchè i principi che non hanno forza, sono costretti a riporre la sola loro sicurezza nell’ amore dei sudditi. Questo è il vero bene patrizio, cooperiamoci sempre. L’ho detto l’altro giorno. Dio non ha fatto il più bel paese di questo. C’ è bisogno di metterlo in attività, ma così no, con disonore, con disdoro della patria. Bisogna avere una retta intenzione ; amare, al paro di me, la patria. Questo è il bene, questa la grandezza reale dei dominii. Abbiamo riflesso al ludibrio al quale andiamo incontro. Guardino dalla finestra, vedranno un’infinità di popolo ansioso di saper l’esito, di veder risorgere dalle procelle la calma nell’ ordine patrizio. Abbiano quella fermezza che ne ha resi potenti © forti. Amiamoci, aiutiamoci, aiutiamo la Repubblica e così aiuteremo noi stessi. Non ho mai in vita mia professato odio o rancore contro chiunque. Se verrà alcuno a presentarsi a quella bigoncia a dir una cosa, per erronea che fosse, non 1’ odierò, è abbastanza castigato dalla disapprovazione del sovrano ( Consiglio ) e dalla riprova-fi) Per ben comprenderlo e averne pratica. Voi,. VIIT. 34