19 inglese Marlborough e 1’ austriaco Eugenio splendida vittoria a Hochstet (1), non aveano egual fortuna in Italia, ove il Vendòme guadagnava terreno e volgevasi special-mente a punire il duca di Savoja della sua slealtà. Il principe Eugenio trovavasi a Vienna, Staremberg che avea il comando delle truppe imperiali accorreva tosto in aiuto di Vittorio Amadeo, il quale vedea presso che tutto il suo paese dai Francesi occupato, anzi poco dopo assediata la stessa Torino. In codesto stato di cose il principe Eugenio tornato in Italia, metteva il proveditor generale Girolamo Dolfin a parte d’un suo disegno, pel quale diceva tener in mano un foglio della regina d’ Inghilterra (Anna, succeduta a Guglielmo III) e degli Stati generali d’Olanda con ampia facoltà di accordare alla Repubblica vantaggiosi partiti se avesse voluto, unita alle armi imperiali, concorrere a liberar l’Italia dalla schiavitù dei Francesi ; tanto essere segreta la cosa che non ne avea comunicazione nemmeno 1’ ambasciatore cesareo in Venezia, ma che tuttavia era pronto a consegnare la carta autentica in mano del proveditore generale, quando la Repubblica si mostrasse disposta a dare ascolto alla proposizione. Fu quindi la materia caldamente disputata ; opinava il cav. Nicolò Erizzo, nel dare ascolto alle esibizioni che venivano poste innanzi, non venire minima offesa alla dignità e all’ interesse della Repubblica, né ledersi la scrupolosa osservanza della neutralità; trovarsi la Terraferma guasta dalle rapine, maltrattati e afflitti i sudditi, minacciate le città e fortezze, la stessa Verona quasi bloccata, mali peggiori non potersi avere in guerra aperta ; vana lusinga veder i contendenti partirsi d’Italia ; non i Francesi perchè ora superiori, non gl’ imperiali perchè (1) 13 Agosto 1704.