406 Console del mare conseguenza intacca per proprio conto la validità dei trattati di pace che includono come articolo di fede preliminare la Società delle Nazioni ». « L’America si distacca perciò virtualmente dalla conferenza e pertanto noi restiamo per il nostro trattato di confine jugoslavo a discutere con la Francia e con l’Inghilterra le quali per proprio conto non possono sollevare eccezioni al patto di Londra che hanno firmato contrattualmente per la nostra entrata in guerra ». Riteneva perciò venuto il momento propizio per impostare su nuove basi le trattative, superando ogni remissività. Ma avvertiva: « Io non posso parlare forte, né qui né in Italia per la difficile posizione in cui il governo mi ha messo per coprire la responsabilità di altri. Tento svincolarmene da una settimana, ma non so se e quando vi riuscirò. Sono un’offa per far tacere i nazionalisti ed il Fascio, ma senza incarico ufficiale che mi permetta discutere. Ho la posizione di un consigliere aulico che si sente quando se n’ha voglia, e questa forse non verrà mai ». Soltanto il 17 novembre fu ammesso alle sedute dei plenipotenziari come delegato italiano per la parte navale. Contento di potersi far valere alfine anche in quell’ambiente, riferì: « Mi hanno dato il posto che occupava Foch, il generalissimo francese che ora non prende più parte alle sedute. La cosa è molto imponente. Clemenceau fu gentilissimo con me ». Ma la lusinga di essere stato introdotto fra le maggiori personalità politiche e militari d’Europa non indebolì il suo accanimento nel sostenere i diritti italiani, anzi fu lui ad imporre il criterio della parità fra l’Italia e la Francia nella spartizione delle navi austriache, malgrado l’opposizioneT dei soliti alleati. In quei giorni si svolgevano in Italia le elezioni politiche che segnarono un trionfo dei partiti sovversivi e la prima affermazione di quello popolare, fra vere orgie di piazza in cui si rinnegava la guerra. Benché impegnato a Parigi, Cagni era ansioso di sapere fino a qual livello sarebbe salita la marea socialcomunista. E diceva: « Molto tardi ma finalmente ho avuto la prova convincente che sono stato mandato qui in esilio perché si temeva la mia presenza durante e dopo le.elezioni. Questo fatto che potrebbe lu-