24 in qualità di plenipotenziario all’ Aja, e non lasciava di eccitare i varii principi alla pace (1), non interrompendone i maneggi nemmeno in mezzo alla continuazione della guerra. Della elezione del Foscarini si mostrò il ministro francese soddisfattissimo, stimando che quell’uomo ornato di virtù e prudenza avrebbe potuto giovare non poco all’ opera della pace e diceva che il re sarebbe disposto a far passare per le sue mani i suoi principali interessi (2) ; che era evidente come l’imperatore mirasse ad aggrandirsi conservando il Milanese e domandando anche le adiacenze di quello Stato ; che la Repubblica dovrebbe seriamente pensare al proprio interesse e per opporre valida barriera alla eccessiva potenza dell’ Austria sarebbe stato uopo unire con un nodo perfetto tutt’ i principi di Italia ad uno stesso oggetto ed interesse; che il Pontefice vi concorderebbe con buona fede, e che se il duca di Savoja, poco amico degli Alemanni, vi entrasse, i principi d’Italia non avrebbero di che temere, e si concili crebbero quella stima che presentemente non hanno nel mondo (3). L’ambasciatore però scrivendo al suo governo notava quanto poco assegnamento si potesse fare sul papa, il quale solo aspirava a riavere Comacchio e liberarsi dagli acquartieramenti, laonde senz’ attendere ad altro, solo oc-cupavasi della pace. Le pretensioni degli alleati erano peraltro sì esagerate, che per quanto Luigi fosse disposto alle concessioni, quelle passavano ogni misura, tanto che infine ei dichiarò di non poter accettare le condizioni (1) 3 Agosto YlOOlCorti. (2) Dispacci Alvise Mocenigo 6 settembre 1709. E poi il Darù ci va cianciando del disprezzo in che era caduta la Repubblica ! (3) Disp. 20 settembre 1709.