23 L’intenso freddo si estese anche a Venezia, ove le lagune gelate offrirono nuovo e singolare spettacolo ai suoi abitatori che passeggiavano sopra quelle recandosi a piedi fino a Mestre. Trova vasi appunto allora a Venezia Federico IV re di Danimarca, in onore del quale si davano splendidi e maravigliosi festeggiamenti, e in mezzo al generai lutto di Europa, era la Repubblica il solo Stato ove godendo della tranquillità della pace, trionfava il piacere (1). Partì il re il 6 marzo del 1709 stupefatto della magnificenza di Venezia, della cordialità de’ suoi abitanti, onorato inoltra del dono di tre cannoni eh’ egli stesso avea veduti fondere nell’ arsenale, e che portavano adattate iscrizioni (2). Ma coll’ aprirsi della stagione non migliorando la condizione dei due re Luigi XIV di Francia e Filippo V ^709° di Spagna, appariva a quello la necessità di piegare il capo ai voleri della Provvidenza e chiedere una pace che non potea essere per liti se non umiliante. Il ministro De Torcy ne manifestò 1’ intenzione all’ ambasciatore veneziano Alvise Mocenigo, esternando altresì il desiderio che la Repubblica prendesse parte alla mediazione (3). Essa vi nominò infatti il cav. Sebastiano Foscarini che si trasferì (1) Vedi la descrizione nelle Feste veneziane di Giustina Renier Michieli, t. IV. (2) Sull’ uno : Attento Daniae et Nory. rege paratura, Adveniente fusum, conspiciente perfectum. S. C. anno salutis 1708. Sul secondo : Daniae et Norv. et Regi hospiti maximo Aut reboet in plausu, aut tonet in foedere. S. C. anno salutis 1708. Sul tergo : Magnis auspiciis Daniae et Norv. regis fusum Senatus jussu. Anno Salutis 1708. (3) Corti 20 aprile 1709. Il Senato ne fa ringraziamenti a pag. 27.