466 105, Tafel e Thomas loc. cit. p. 464). In relazione al patto 1232, morto 1’ Arcivescovo di Ragusa, questa città sceglieva a tal carico Giovanni III di Venezia (1238-1252, Illyr. Sac.r. VI, 100) ; ed altri veneziani ebbe essa pure in seguito a scegliere in suoi Arcivescovi, come Giovanni IV (1257-1258) (1), Andrea III Gausono (1269), Fra Marco (127!)), ecc. Di giuramenti, ossequi e servigi, che doveva Ragusa a Venezia, parlasi chiaramente in un documento serbo del 15 giugno 1253, risguardante un patto di lega strettosi tra Ragusa e Osien Imperatore di Bulgaria contro Stefano Uros re di Servia (Miklosic’ Monum. Scrb. p. 35). Nel 1272 un Veneziano, cioè il suo Conte d’ allora Marco Giustiniani, le dava un corpo di leggi modellato secondo il sistema veneto di que’ tempi. £ di costumanze venete riboccava Ragusa in modo da essere addimandata la piccola Venezia. Altrove indicheremo le traccie di dialetto veneto in essa città a que’ tempi. Siccome di documenti, che provano il dominio veneto in Ra-gtisa dal 1232 al 1358 vanno ricchi gli Archivi di Vienna e di Venezia, e dovrebbe averne anco quello di Ragusa ben molti, cosi non insisteremo più oltre su questo punto di storia ragusea, fìn’oggi tenuto a bella posta avviluppato o sepolto dagli scrittori ragusei per mal inteso orgoglio nazionale. Non bene i Veneti avevano composta la pace co’ Genovesi dopo lunga micidial lotta, che altra e più terribile dovettero sostenere contro gli Ungari. Condotta contemporaneamente in Friuli e in Dalmazia, Venezia, già spossata di forze, dovette dopo vigorosa resistenza piegare a pace umiliante (18 febbrajo 1358). Prima e durante questa guerra i Ragusei posto avevano tutt’ i lor mezzi per ¡sciogliersi dal dominio. Nel 1348, allorché Lodovico d’Ungheria tornava da Napoli, i Ragusei gli spedivano quali ambasciatori il loro arcivescovò Elia a tre nobili per complimentarlo ; ed a sentenza di Engel, già a quel tempo in Ostrovizza, furono dagli stessi con quel re incamminate le trattative per la dedizione di Ragusa. Avutone un qualche sentore la Repubblica, e scoppiata indi a poco la guerra tra essa e Lodovico, spediva a Ragusa Paolo Loredano e An- (l1 Engel fa di Giovanni III e VI una stessa persona, e come il Coleti (VI. 106) osserva, ohe costui cercò di sottomettere il suo arcivescovato al Patriarca Gradense ; aggiungendo, che per tal motivo i Ragusei lo cacciassero dalla sua sede, ottenendo eglino da Roma la facoltà di scegliersi in Arcivescovo chi loro piacesse.