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vive abbandonare quel paese dove ha egli fatta la sua fortuna ; non bisogna darli tempo eh’ ei ve la faccia » (1).
    Continuati gli studii sull’ argomento, proponevano i Savii il 21 giugno 1735 (2), e il decreto 4 aprile 1736 determinava il dazio d’un ducato all’ ingresso e di mezzo all’ uscita di ciascun collo di qualunque 'siasi merce, dichiarando con apposita tariffa la quantità di ciascuna merce che intender aveasi per collo (3).
    Durò cotesta nuova disposizione solo quattr’ anni, ma le riforme giungevano troppo tardi, e neppur da essa si ebbero i vantaggi che il Governo erasi ripromessi ; poco valsero i nuovi incoraggiamenti che venivano dati alla costruzione di vascelli e legni mercantili e quantunque trattati si conchiudessero, e si mettesse ogni sforzo nel raffrenare 1’ ardimento dei corsari, specialmente dei Barbareschi e dei Dulcignoti contro ai quali fu ottenuto oltre il risarcimento dei danni, un nuovo firmano della Por-ta, tuttavia il commercio avea preso altra strada; ai portofranchi di Trieste, Ancona e Livorno si aggiunse la fiera di Sinigaglia istituita da Clemente XII, e Venezia soffri-vane gravi ed irrimediabili danni.
    Altri avvenimenti aveano a questi tempi contribuito a vertenze colla corte di Roma per sostenere colà i pro-prii diritti. Un famigliare dell’ambasciatore veneto Nicolò da Canale era stato ucciso all’ occasione d’ una pubblica festa e due altri erano rimasti feriti (4). Ne fece la Repub-
     (1)	Data dal magistrato dei V Savi alla mercanzia li 2*5 settembre 1733. — Giacomo .Riva. — Polo Renier. — Gio. Battista Loredan.
—	Yicenzo Pisani. — Zaccaria Valareaso. Cod. MCCXXIII, cl. VII, it. Marciana.
      (2)	Ibid.
      (3)	Ibid.
     (4)	Cosi leggesi il fatto nel registro Reme expuhis, 21 giugno 1732. Vou Vili.	10