384 e nei donneschi lavori, per passar poi a conveniente matrimonio, regalate di sufficiente dote. Tre grandi ospi-zii, originati a principio dalla carità privata, erano poi passati sotto la tutela del governo, detti dei Derelitti, degl’ Incurabili, e dei Mendicanti, con largo provvedimento, e asili altresì pei vecchi e per gli orfanelli, raccolti dapprima por la pia opera di s. Girolamo Emiliani (Miaui) nel 1529 (1). Iti alcuno di quegl’ istituti attendevasi con santo e delicato ponsiero a sollevare anche 1’ animo degl’ infelici, abbattuti dalle infermità del corpo o dalle sciagure, e specialmente di quei tanti che rinnegati fin dalla nascita dagli stessi, a cui debbon la vita, non mai consolati di un materno sorriso, nè circondati dalle affettuose cure della famiglia, macchiati di turpe nome, e senza colpa rejetti dalla società, che non offesero, hanno più eh’ altri bisogno di conforto, di provvedimento a che si salvino e dalla bestemmia e dal delitto ; colà dalla pietà dei loro concittadini addestrati alla musica, ricevevano da questa soave balsamo alle loro piaghe, e tra quelle voci che pure ed armoniose si alzavano al cielo, tra quell’ accordo di squisiti istrumenti, tra quelle note or toccanti, or sublimi che innalzavano i loro cuori a Dio, doveano sentirsi sollevati, reconciliati cogli uomini, capaci anch’essi di buone ed utili opere (2). Se non che, tutto quaggiù corrompendosi, gli Esposti e gli orfanotrofìi divennero col tempo vere scuole di mu- (1) Fino dal 1311 il doge MarinoZorzi assegnava nel suo testamento un legato da impiegarsi a raccogliere fanciulli orfani da esservi nutriti o custoditi, e naturalmente anche ammaestrati in qualche mestiere. Vedi t. III, pag. 89. (2) Per ben conoscere tutt’i varii istituti di Beneficenza, consultisi 1’ opera : Delle istituzioni di Beneficenza nella città e provincia di Venezia del conte Pierluigi Bembo. Venezia, Naratovich 1859.