47 2 espressa nel dispaccio N. 13G che aggrava oltre le paglie della cassa pubblica il restante dei popoli per il dinaro che pagano a quest’oggetto e per l’esenzione di questo molto numero di uomini che ricade sopra gli altri. Vi si aggiugne il privilegio dell’ armi ; no abbiamo fatto qualche cenno da Bergamo. Perdoni Vostra Serenità se vinti dal dovere pronunciamo che in massa, nella sua condiziono presente, sono inutili e di granile aggravio. Oltre a tutt* i doveri essenziali al sindicato. Vostra Serenità c.i ha particolarmente incaricati ili regolare le moneto, di minorare il numero delle gravezze, di riconoscere la vera rendita dei dazii, e versare sopra di essi. .Non ora messe le udienze diligentemente prestate dalla magistratura a cui concorrevano a folla i popoli dopo così lungo corse d’anni e tanta unione di affari, malgrado a tanta massa ili affari, abbiamo per quanto ci appartiene esaurite queste ispezioni. Era al nostro arrivo di là dal Mincio in Bergamo perduta in buona parte dagli uomini sino la cognizione dell’ impronto di s. Marco nel viglione, tutto estero, di tante diverse spezie le peggiori, commercio questo ricco delle zecche affittate e dei particolari sudditi ed estranei, accorti a danno del popolo e commercio. Le nobili d’ oro e d’ argento rialzate del quattro sino al sei per cento dal valore di questa capitale, tanto nelle proprie quanto nelle aliene, mancanti molto i ducati, scarsi i zecchini. Di viglion veneto non restava che quella tenuissima parte che serviva all’ inumano traffico di venderla ai poveri alle porte dei magazzini dei sali con rialzo di prezzo. Incaricati.»così espressamente dal Sonato e ser.ni» niazor Oon-seglio, in faccia ad un vizio radicato, e materia abbandonata da tanti anni al ( apriccio, all’interesse e all’abito ed ignoranza del maggior numero, superato 1' amor proprio, la ragione ed il dovere ci condussero all’ ubbidienza. La trovassimo nei popoli. Si sparsero senza rumore 140 mille ducati effettivi, in moneta nuova; minorati, esiliati a grado a grado i viglioni più infermi, giugneva la compiacenza al momento di far gustare gli effetti del consiglio e misura, quando si replicò da noi al Senato, come prima di partire, all’ In-quisitorato e magistrati iu conferenze, che si rendeva necessario di ridurre ad uno stesso valore le monete d’oro e d’ argento estere e proprie, come alla capitale e a Vicenza che non è che trenta miglia lontana da Verona, cosi in questa città, a Brescia, Salò, Crema e