190 eie. Eleganti barchette aveano a trascorrere il lago guidate da pescatori vestiti alla foggia di tritoni. Per un ponte improvvisato la splendida comitiva, dopo la pesca, do-vea passare all’ isola di s. Giorgio addobbata ed illuminata in forma di magnifico padiglione, nel quale sarebbesi trovata 1’ imbandigione di cento e più coperte, mentre durante la cena con altra quasi magica trasformazione, tutto 1’ apparato della pesca sarebbe sparito, il canale tornato alla sua forma ordinaria e in luogo del lago un numero immenso di barche vagamente ornate e illuminate, e tutt’ i bastimenti sì pubblici che privati pavesati a festa ed illuminati anch’ essi, avrebbero presentato uno spettacolo non pur nuovo ma unico (1). Tutto questo però dovette cedere al divieto assoluto dell’ imperatore, il quale disse al Cav. Tron che sapeva benissimo che si disponevano spettacoli nella piazza e si allestiva una nobile pesca, e si era per lui disposta una magnifica conversazione ed assemblea ; che di tutto con animo sincero ringraziava il Senato, ma non amare egli simili cose, nè di tal riserbo aver a dolersi la Repubblica, mentre il medesimo avea fatto col re di Napoli suo cognato, cui fece sospendere un bellissimo fuoco d’ artificio ad onor suo preparato ; che amava di viaggiare incognito e di non ricevere onori, per non recar incomodo ad altri ed a sè (2), soggiungendo che avendo fatto e volendo far ancora molti viaggi durante la sua gioventù per erudirsi, avea sempre osservato e osservava perciò la medesima massima anche in (1) Cicogna Iscrizione IV, 549, nota tratta dalle memorie di Nicolò Balbi. (2) Relaz. Tron in Toderini, Cerimoniali e feste in occasione di avvenimenti e passaggi negli Stati della Repubblica veneta, di duchi, arciduchi ed imperatori dell’aug. casa d’ Austria 1361-1797, Venezia, 1857, p. 152.