31 grande impulso ad occuparsi generalmente in favore di una provincia tanto ragguardevole ed importante, Trovava però il Ruzzini nei ministri italiani una certa freddezza e irresoluzione, proveniente sopratutto dal timore che non riuscendo, potessero restare vieppiù esposti alla vendetta dell’Austria, onde differivano nelle idee, e dicevano che senza lasciare da parte i riguardi dovuti a quella casa, potrebbesi stabilire 1’ unione con termini ed apparenze oneste in modo da non spiacere ad alcuna delle potenze ; che dovrebbero porsi in vista principalmente oggetti di difesa e di precauzione innocente, non solo contro gli esteri, ma contro quelli stessi dei principi d’Italia che ; con ispirito d’ ambizione e inquietudine volessero tentar novità e turbare lo stato presente della Provincia, la qua-| le meriterebbe d’ esser ridotta nella pace a condizione migliore ; che anche 1’ imperatore stesso potrebbe restare ' con limitata misura di forze compreso nell’ unione, da cui ritrarrebbe egli stesso notabile beneficio rendendosi ; così maggiormente assicurato il possesso de’ suoi Stati d’ Italia, preservata da nuove pretensioni di Spagna o d’ altra potenza. Il più animato in codesta idea della confederazione Hbnostravasi il ministro di Sardegna conte Maffei (1), il quale manifestava prima di tutto il vivo desiderio del suo principe Vittorio Amadeo II di restituirsi nel più perfetto accordo colla Repubblica, togliendo quei dissapori derivati per lo passato da certe formalità di etichetta e dal titolo di re di Cipro assunto dalla casa di Savoja per le antiche pretensioni di Carlotta di Lusignano maritata con Luigi di Savoja, fino dai tempi di Caterina Cornaro. Poi, fosse per avanzare gl’ interessi del suo sovrano (1) Dispacci Ruzzini 20 maggio.