394 sedimenti nella Terraferma ed oltreinare. Sono fonti della storia di Venezia che ornai non è lecito trascurare, per ben giudicare delle condizioni sociali ed economiche di questa Repubblica. Consoli risiedevano in tutti i porti ove i Veneziani avevano perenne commercio, e venivano scelti tra i cittadini veneziani ; tali pure doveano essere i dragomani per le Corti orientali, pei quali era apposito insegnamento nella Cancelleria ducale, ed erasi ultimamente stabilita in Venezia ben ordinata scuola. A Malta il console portava il titolo d’ uomo della Repubblica, ed era eletto per par-ticolar convenzione, dal Gran maestro. Erano stipendiati dal Governo, ma godevano anche di certo emolumento detto Cottimo, o balzello sulle merci e sui navigli che alla loro piazza arrivavano. Mandavano in i scambio le estere Corti i loro ambasciatori o residenti a Venezia, i quali comunicavano col Collegio per mezzo di memorie in iscritto. Facevansi loro pervenire le risposte a casa col mezzo d’un notajo ducale ; talvolta ne’ casi di gravissima importanza veniva deputato a trattar con essi un Conferente. I consoli comunicavano coi cinque Savii alla mercanzia. XIII. Onorificenze. Ai cittadini che nella diplomazia, o nel comando dell’ armata, o per altri insigni servigi aveano ben meritato della patria, veniva conferita la didignità di Procurator di s. Marco, eminente nello stato, e che durava a vita. A principio i Procuratori erano stati soli nove, cioè tre detti de supra che aveano l’ispezione sopra la chiesa di s. Marco, provvedendo a quanto ad essa poteva riferirsi ; tre de citra ossia di qua del Canale, e tre de ultra ossia di là, investiti di varii ufficii, principalmente della tutela delle vedove e degli orfani. La nomina d’ un Procuratore era occasione di festeggiamenti per la