377 getto presentava, dietro eccitamento del Senato, Zaccaria Betti (1787). Quanto all’ azione governativa, questa non mancava di venire in ajuto del commercio colla riforma dei dazii, delle tariffe e delle altre leggi relative, coll’ incoraggiare replicatamente i negozianti a riprendere il commercio del mar Nero (1), col chiamare i nobili a versare nuovamente i loro capitali nelle speculazioni mercantili (2). « I nobili (scriveva in un suo stupendo rapporto (3) Andrea Tron allora Savio alla mercanzia) sono d’ordinario i possessori delle maggiori ricchezze ; così essi devono essere i primi a giovare alla patria e a sollevare gl’ inferiori. Questo è un debito e per natura e per legge annesso al loro grado e alla loro condizione. Non adempie certamente a questo dovere chiunque versa forse più del suo patrimonio a coltivare unicamente il lusso, la morbidezza, il divertimento e molto meno vi adempie chi seppellisce nei propri scrigni il danaro, poiché questo è un togliere il bene alla società e convertire in danno della patria quei frutti che la Providenza divina depositò in sua mano per suffragio dei poveri e pel ben essore della società medesima e dello Stato. Questa mala disposizione delle ricchezze fa conoscere 1’ odioso contrapposto che in mezzo agli agi e alla dissipazione dei nobili e di altri benestanti, si veggon delle truppe fastidiose di questuanti e di gente squallida e lacera per mancanza d’impiego. Questo non è certamente giovare alla patria. Il bene che se le deve, il vero giovamento è il oercare di trarla dalla miseria coll’impiegare e alimentare il popolo e coll’ introdurvi delle magggiori ricchezze, altrimenti si (1) Savi alla mercanzia 1786 e 1787. Nel 1795 fu eletto Bernardo Memmo a deputata sul commercio del mar Nero. Filze Termi-nazioni Savii. (2) 19 Agosto 1784 Proclama del Senato ai nobili eccitandoli ad imitare 1’ esempio degli antenati. (3) Scritture Inquisitori alle arti 29 maggio 1784. Vol. VIII. 48