42 danza, larghe ricompense, dall’ altro appena a poche migliaia sommavano i soldati, scarsa era la flotta, difetto di di viveri, scoraggiamento e diserzione. La neutralità armata avea esausto 1’ erario pel corso di ben tredici anni in Terraferma ; la sicurezza della pace colla Porta avea fatto trascurare le cose marittime, volgendo tutta l’attenzione al Continente ; la repugnanza al compromettere la tranquillità della Repubblica avea fatto tenere in poco conto gli avvertimenti del Memmo, cercando non dar sospetto con ragguardevoli armamenti al Turco, che ancora non si era dichiarato. E intanto perdevasi un sì bel regno, non molti anni avanti conquistato dal valore di Francesco Morosini il Peloponnesiaco, e la debolezza della Repubblica facevasi ognor più all’ Europa manifesta. Padroni di Corinto, i Turchi si gettarono con l’immensa loro moltitudine nella penisola superando ogni resistenza, devastando le campagne, bruciando le ville, prendendo le città. E consistendo il principale propugnacolo del paese in Napoli di Romania, contro questa presto volsero i loro sforzi. Aveanla i Veneziani con immenso dispendio fortificata, ma non erano ancora ridotti a termine i lavori, solo il sito la favoriva. I Turchi la strinsero d’assedio, e tanto ebbero propizia la fortuna, che per lo scoppio d’ una mina poterono impadronirsi di un’opera esteriore dalla parte di terra, mentre dalla parte del mare, accortisi de’ pochi difensori, quasi tutti accorsi alla difesa della parte assalita, penetravano passando col-l’acqua fino alla gola tra i baloardi Delfino e Mocenigo, e posto piede sul molo, non incontrando verun ostacolo, facendosi scala 1’ uno sopra le spalle dell’ altro entrarono nella città, ove ogni resistenza, resasi ornai inutile, cominciarono i soliti orrori d’ una conquista turca. Quelli che non furono uccisi furono tratti schiavi,