268 rimedio istantaneo e generale è una chimera. All’ incontro la Parte nostra ben lungi dall’ arrischiare un decisivo tentativo, è una disposizione d’andare a grado a grado disponendo l’infermo a sostenere il rimedio. Vogliono il bene apparente o il reale ? Se il reale, non c’ è bisogno di correzione, basta che lo vogliano e l’hanno. Il bene reale è di amare la Repubblica, è la concordia .degli animi, è il sospirar tutti al decoro, alla grandezza, alla gloria della nostra patria. Questo è il bene, questo il bene professarle in una carta che deve andar sotto gli occhi del cittadino, del suddito, dell’ estero, dei posteri. Imperciocché, amatissimi miei cittadini, noi abbiamo servito e dentro e fuori, e senza adoperare alcun’ arte, venendo innanzi alla patria ad esporle semplicemente 1’ utile ed il bene, or diciamo che ben sappiamo come pensano i monarchi, e avvertiamo le Signorie loro a pensare seriamente a sé medesime. Come pensano i monarchi? I monarchi, e queste son cose antichissime, per la loro organizzazione, per la differenza del loro governo, per la grandezza loro, per le speranze, per la soggezione de’ loro sudditi, odiano mortalmente tutte le Repubbliche. Se quest’ odio è radicato fin nei secoli più lontani in tutta Europa, e lo dice perfin Cicerone parlando al popolo romano, se è radicato fino all’ origine nel nascimento delle nazioni, elle sentano la condizione odierna delle cose. L’Europa è oggi sommamente sbilanciata nelle potenze, oggi tutt’ i monarchi vestiti di somme forze hanno coperto di vilipendio le Repubbliche, che del resto sono pochissime in Europa. Noi fortunatamente per la posizione posti apparentemente in sicurezza, noi siamo per la dominazione nostra. Tutt’ i monarchi ci stanno sopra oculati e curiosi, e attendono qualche sviluppo, di nuove cose, dalle quali trarre vantaggio, perciocché 1’ ambizione e 1’ interesse,