297 rati, S. M. non vuol lasciare ignorare al Senato quanto una tal condotta del cav. Emo gli sia stata piacevole. Essa vi ha trovato una nuova prova della saviezza che ha sempre diretto la Repubblica, poiché niente manifesta meglio la stima e la confidenza che merita un governo quanto il vederlo attaccarsi ai principii che assicurano la felicità generale e far scelta per 1’ esecuzione de’ suoi ordini di uomini capaci d’ imponere con la loro fermezza, e di prevenire colla loro vigilanza le infrazioni delle leggi sulle quali riposa la pubblica sicurezza. Se 1’ uso di Venezia permettesse che un membro del Governo ricevesse da una potenza forestiera prove dirette di soddisfazione, S. M. m’ avrebbe autorizzato a scriver al sig. cav. Emo, ma essa spera che il Senato si farà uu piacere d’ i-struire quel comandante del passo che voi avrete fatto riguardo a lui ». Il 31 agosto 1786 1’ Emo trovavasi a Malta, e al suo ritorno in patria ebbe a rimunerazione de’ suoi servigi il titolo di cavaliere, e poi di procuratore di s. Marco ; già prima gli abitanti di Zante 1’ aveano presentato di una ricchissima spada d’ oro, per lui coniando inoltre una medaglia a testimonio della loro riconosceuza per la procacciata sicurezza dei mari (1) ; scritti in prosa ed in verso esaltavano le sue virtù, ma pochi anni dopo mentre preparavasi a nuova spedizione contro lo stesso Bey di Tunisi sempre sleale ai trattati, sempre disposto a lasciare a’ suoi libero il corso, fu sorpreso in Malta da improvvisa malattia che lo trasse al sepolcro nel sessantesimo anno di sua età il 1 di marzo J 792, non senza sospetto (1) Avea l’inscrizione : Quod et nuper Numidas exterruit, piratica refugia, arces, delubro, conflagrami, delevit, opt. suo Munic. Patrono Zacynthus D. D. D. MDCCLXXXVTL La medaglia fu poi donata all’imperatore Francesco 1. vol. vm. 38