237 anzi coltivato molto i vantaggi che gli diede natura, e finalmente la manifattura delle sete, la fabbrica delle navi e bastimenti, alle quali arti la natura negò loro la materia, sono state promosse colà, ed a grande perfezione condotte. Che al clima si debba l’indole di quel popolo, la riflessione e docilità nelle arti, può esser vero, ma il fatto dimostra che la buona generale educazione, ed i molti mezzi che ha quella nazione di riceverla, molto contribuisce alla coltura delle utili arti. Le scuole di carità, li spedali per trattenimento dei poveri giovani, essendo molti nel regno, la lingua più colta essendo la più comune, la natura del governo facendo che ogni uomo si trovi in curiosità e libertà di meschiarsi, ragionando, nelle materie molto più superiori al suo rango, il molto uso di leggere per trattenimento comune al mezzano e basso popolo, sono tutte queste altrettante ragioni della universale coltura. Quanto poi influisca un certo grado di essa, che migliora il fondo del buon senso originale in ogni uomo per 1’ avanzamento delle arti, si conosce generalmente, poiché come le arti svaniscono in mano di soverchi ragionatori, i quali impazienti delle minute attenzioni, non di rado per la troppa forza di ragionare trovano impedita la strada di eseguire, così al contrario le arti decadono e restano sempre imperfette e corte in mano di uomini rozzi, e con l’ingegno non sviluppato d’ alcuna idea, i quali servilmente obbedendo alla loro sperienza, non promovono le arti stesse oltre i limiti della propria memoria. Quindi è necessario un certo mezzo di coltura, buon senso e pratica per il buon essere delle arti, le quali finalmente sono il prodotto più illustre della ragione umana, e costituiscono la porzione più utile de’ stati civili e ben governati. Oltredichè in quel regno trovano gli