497 stiti reali ohe da alquanti anni offjrisjono, sempre sotto diverse forme, un interesse maggiore del sei per cento, o del nove e anche dieci per cento ne’ vitalizii ; la facilità delle intraprese di commercio ; gl’impieghi ubertosi delle finanze e delle ferme; T ambizione de’posti alla Corte ; i piaceri della metropoli, sono tutti allettamenti fortissimi, che attirano la gente e il danaro; sicché gran parte de’proprietarii delle terre se ne allontana, o non si applica con fervore alla loro coltivazione ; e i possessori di soldo poco si curano d’impiegarlo all’ acquisto di stabili di campagna. Le investite a vitalizio sono quelle soprattutto che adescano la nazione, perchè il Francese è impaziente di godere. Questo nuoce veramente alla conservazione delle famiglie o del loro lustro ; ma come ogni individuo ha la vaghezza di prendere un cognome particolare, così le rivoluzioni delle fortune de’ casati non cadono quasi sotto 1’ occhio, e del resto pare che non feriscano i principii di uno stato monarchico. L arti ed il commercio sono più favoriti dal governo, di quello che sia 1’ agricoltura. L’ erario regio spende ogni anno ottocento-mila franchi per incoraggiare l’industria, premiar le invenzioni, aiutar le intraprese anche con somministrazione di capitali. Le arti e specialmente quelle di lusso sono infatti condotte ad un grado squisito di finitezza e di perfezione. II signor Necker, che fa autorità in queste materie, mi disse con asseveranza che entrano in Francia almeno centocinquanta milioni di franchi all’ anno per il solo articolo detto de’ byoux, Questo felice smercio aguzza l’ingegno e la mano, e dalla prospera riuscita nascono sempre maggiori incentivi alla perfezione delle arti. In complesso, secondo gli ultimi bilanci, il commerciò attivo, ossia le esportazioni de’ prodotti e manifatture francesi per le diverse parti del mondo, ascendono presso a poco a trecento milioni di franchi all’ anno ; e il commercio passivo, ossia le importazioni di generi stranieri non sogliono oltrepassare duecento trenta milioni, per il che la bilancia del commercio sta in favor della Francia per settanta milioni all’anno. L scienze e le lettere ottengono, pure benefici eccitamenti ed aiuti da parte del governo. Questa partite non va niente meno che ad un mezzo milione di franchi all' anno, disposti al mantenimento delle Università, delle Accademie, della immensa reai Biblioteca, del Giardino botanico e del Gabinetto di storia naturale, come pure in frequenti gratificazioni e in pensioni generose ai soggetti che più Vol. VIII 63