275 Vuoisi che la scoperta si dovesse veramente al caso di un falegname che chiamato pel lavoro di certo armadio, mosso da qualche sospetto, tutto osservasse da un foro praticato nell’ appartamento superiore e ne facesse tosto esatto rapporto agl’ Inquisitori. Comunque andasse la cosa, nel repertorio del Tribunale leggesi quanto a quella società ciò che segue, lo che fedelmente riproduciamo (1) a pieno schiarimento del fatto, che anche recentemente diede molto e forse troppo a parlare. € Erano Inquisitori Giovanni Sagredo di Francesco, Girolamo Diedo e Angelo Gabrieli, e 1’ attenzione del Tribunale essendo rivolta a tutto ciò principalmente che può interessare oggetti massimi di religione e di stato, lo condusse a penetrare che in rimota parte di questa città tenuta fosse in affitto dal marchese Michiel Sessa napoletano una casa ad uso di certa compagnia formata da varie persone di ogni condizione e carattere, le quali osservando il più rigoroso secreto, non lasciavano per alcun modo traspirare le massime, gli esercizii, e gli oggetti loro. Questa scoperta in affare che per le singolari sue circostanze si rendeva maggiormente osservabile e geloso, meritò l’impegno di lunghe e serie applicazioni per venirne in chiaro e sicuro lume, e per giungere alla totale conoscenza delle cose che lo riguardavano. Estese perciò le più accurate indagini, e fatte praticare diligenti osservazioni e confronti, poterono SS. EE. assicurarsi dell’ esistenza nella contrada di s. Simeon Profeta di una tale società sotto la denominazione di Liberi muratori alla quale si trovavano ascritti varii patrizii, alcuni religiosi, un protestante e molte altre persone; che capo di (1) Dalla Storia politica della Repub. di Venezia dal 1761 al 1797 di Girolamo Ascanio Molin, ms. presso la nob. famiglia Giustinian.