CATTARO E IL MONTENEGRO (i.-ì Per quanto possa avere qualche fondamento, quella posta innanzi da alcuni, che cioè ciò di- penda dal Governo il quale trascura compieta- mente in questo paese tutto ciò che non ha carat- tere militare, non m’è parsa del tutto convincente. Passi ancora per la deficenza degli alberghi, ma appunto perchè vi sono tanti, ufficiali ci do- vrebbe essere almeno un restaurant dove pran- zare un po’ più cristianamente, senza essere per di più obbligati a bere quel vino di Lissa così forte, che per qualche giorno è stato per noi una continua persecuzione. In ogni modo, deplorando di non lo aver fatto io la prima volta che capitai a Cattaro, dò un con- siglio prezioso a chi, essendo costretto a passarvi ventiquattro ore, vuol dormire bene e pranzare discretamente. Siccome è assai raro il caso che non vi sia qualche piroscafo in porto, vada al vapore, prenda la sua brava cabina per una notte e alle ore stabilite pranzi e faccia colazione a bordo. Starà assai meglio e spenderà la metà. A proposito, siccome è molto facile che non sia stato io il primo a fare questa scoperta è an- che probabile che appunto perchè molti fanno così, gli alberghi e i restaurants al Cattaro non possano prosperare. Che avessi trovato senza vo- lerlo la spiegazione che cercava? Ma non ci sono però delle risorse di questo