(Questa providenza non può derivare che da potestà superiore: se li» è scritto a Vostra Serenità nel N. 95. Tuttavolta i poveri, redove, pupilli, *i sono confortati « soccorsi quanto ora permesso. VV. EE. troT«r<*l>bero fiacche quest» nostre voci se ascoltassero i fatti. Del Criminale sa ns è scritto qualche cosa all’Eccelso. Noi abbiamo trovato o infuso della temperanza dove siamo stati nello spazio in cui abbiamo soggiornato. Questa parte della giurisprudenza non « meno imperfetta della civile ; non si declama, ma si deve almeno in pochi cènni rassegnare la verità. Troppo tempo è scorso, e caduto quasi in disuso il sindicato. Una magistratura vestita della facoltà superiore e che di tratto in tratto castighi i vizi prima che giungano ad eccedenza e riaccosti le cose alla sua istituzione, è il solo espediente. 1 sovrani più illuminati non hanno trovato altro modo per reggere, almeno sufii-eientemente, che andare o mandar persone a riconoscere sul luogo. I nostri maggiori in tempi meno abbandonati al lusso, non hanno eonosciuta altra via che la frequente espedizione di sindicati, come si fa anco dai buoni amministratori delle terre proprie. Si sono fatti proclami e discipline per armi universalmente diffusi, buoni anche questi, come le altre leggi, cioè se sarà contenuta in misura la sbirraglia e col mezzo della vigilanza dei Rappresentanti si facciano eseguire. Si è cercato di richiamare a buon ordine l’amministrazione delle Quadre, valli e comunali del Bergamasco e CremHsco, cosa dettagliata ed approvata da VV. EE. I magistrati hanno 1’ esempio ; sarà del loro zelo con 1’ autorità del Senato, qualunque volta credano questa terminazione opportuna agli altri territorii, con poche alterazioni parziali, renderla universale. Si sono terminate le differenze di alquanti Comuni di quelli che hanno rendita più forte, distrutti da lungo corso di cause civili, esercitate sovente anche tra gl’ individui della stessa terra o villaggio. Non si è posta mano oltre ad ascoltare e riconoscere, in quella acerbissima al di là del Mincio, quasi universale querela o pesto tra originarli e forastieri, che ha generato e continuerà a mantenere inimicizia e dispendii gravissimi, quasi in ogni Comune che ha rendita. Tante cause incamminate, giudizii, appellazioni inviluppano questa molestissima questione. Al magistrato de’ Revisori si rimetta una copiosa e sfortunata raccolta dei ricorsi prodotti al sin-