98 dizio all’ esterior disciplina regolata dalla santa Chiesa ed alle leggi dello Stato. Decretava ‘adunque il Senato che non sarebbe per 1’ avvenire eseguita alcuna di tali carte, se non fosse ottenuta per le vie ordinarie volute dal Governo, e da questo approvata e regolarmente licenziata. Parve ciò al papa, eh’ era allora Benedetto XIV, una lesione alla papale autorità e ne levò grandi lagnanze, alle quali si die’ premura il Senato di rispondere e fornire i necessarii schiarimenti per mezzo del-1’ ambasciatore Cappello e in parecchi colloquii tenuti in Venezia col nunzio (1). Ma il papa non lasciavasi persuadere, e incalorendosi la disputa, la Francia (2) incaricò il suo ambasciatore Villefond di assumere la mediazione ; anche 1’ imperatrice Maria Teresa scrisse alla Repubblica esortandola ad un accomodamento. Rispondeva il Senato mostrandosi dispostissimo all’ accordo, ma che non avrebbe potuto per niun modo consentire alla condizione voluta dal papa, di rivocare il decreto, come atto che sarebbe lesivo all’autorità de’ principi (3). Inviava però per dare altra testimonianza della sua buona volontà con nuova missione a Roma 1’ ambasciatore Pietro Correr, richiamatone il Cappello (4). I gabinetti di Vienna e di Parigi insistevano ancora sopra una sospen- • sione di quattro mesi (5), quando avvenne la morte di papa Benedetto XIV, al quale succedette Clemente XIII veneziano, di casa Rezzonico. Sontuosissime furono le feste fatte a questa occasione a Venezia ; processioni, (1) 12 Aprile 1755, Roma Expulsis. Un decreto consimile evasi pubblicato il 9 maggio 1738. (2) Roma Expulsù 20 die. 1755, e 27 nov. 1756. (3) 20 Genn. 1756/7 pag. 59. (.4) 30 Lug. 1757. _(5) 3 Luglio, 21 agosto, 31 detto. Vedi anche Codice Cicogna 2895, con estratti degù atti relativi. ,