437 mia, quanto nell’ Austria ; e la Regina non aveva che circa SOjm. uomini fra Baviera e Moravia, e speranze di conveniente numero di insurgenti tmgheri, non però agguerriti, per animare li quali si trasferì tosto in persona a Presburg. Li timori non erano rimoti anche per la stessa capitale di Vienna, nella quale ritrovavansi due soli reggimenti, e le fortificazioni fatte con tanta fretta 1’ anno 1742 per la maggior parte devastate, cosicché intrapresero a ripararle con violenta sollecitudine, e calore. La Corte, ogni ordine di persone, e fino il basso popolo comprendevano il pericolo, e sopra tutto temevano, che 1’ esercito del Prencipe Carlo venisse impedito da nemici di ripassare il Reno, quando giunse la gran novella che non solamente non gli avevano i Francesi ostato il regresso, ma che Ih di lui armata era in piena marchia in tre colonne, e che in 36 giorni sarebbe stato in grado di opporsi a qualunque idea del nuovo nemico ; il che saputosi pure dal Re di Prussia, lo fece risolvere di entrare in Boemia, intraprendendo tosto 1’ assedio di Praga per acquistarla, primachò sopravenisse il grosso delle truppe austriache già che in allora il numero era scarso di quelle che potevano li comandanti della Regina far chiudere nel presidio della vasta città, e di piccolissimo rimarco il rimanente, che doveva formare il campo di diversione agli assedianti. Con brevissimo intervallo e con poco sangue acquistò il Prussiano la città di Praga, e furono così forti e risolute le minaccie de’ vincitori alli abitanti, che intimoriti, per li omicidj et incendj già incominciati seuza distinzione, loro stessi obbligarono il presidio de’ castelli ad arrendersi a condizioni disavvantaggiose e di poco onore. Negl’ istanti di staccarmi da Vienna venne 1’ espresso con queste notizie, le quali più dispiacquero alla Corte, perchè, presa Praga così sollecitamente, non vedeva come potesse intrattenersi il nemico fino che giungesse la grande armata dal Reno a divertire ogn’ altro passo. E qui conosco Prencipe Serenisi-.“» dover sospendere qualunque descrizione delle cose accadute poscia nella Germania, nell’impero, e nelle Fiandre, mentre me non spetta, che rifferire quello, di che fui testimonio in attualità di ministero. Solamente merita contezza quanto li Francesi siano stati incolpati dagli Imperiali e da’ Prussiani della inazione al Reno tanto decisiva alli riguardi de’ loro alleati. La malattia gravissima, e pericolosa, che soffriva il Re Cristia-