24fi coprendosi di una torbida equivoca mestizia. La sua giornaliera esistenza appoggiata sull’ elemosina dipende da una eventualità, nè se oggi per un leggier soccorso ricevuto da ignota mano ei vive, può esser certo che il giorno appresso abbia a conservare 1’ odiosa sua vita. Il suo letto è la dura pietra d’un ponte, sulla quale la notte dormendo lascia dubbio in chi passa, se sia un cittadino della vostra Dominante o un animai vagabondo. « Se tanto trista è la nostra presente condizione, qual nel tempo avvenire si potrà essa sperare ? Sempre certo più calamitosa, sempre peggiore. Non c’ è male che nou abbia la sua causa, questa un abile medico deve colpire e moderarla ; il colpirla risana il corpo, il moderarla, se non risana, può almeno prolungare la vita. Le cause dei nostri mali o son sanabili o moderabili. La maggior certo fra queste e la prima sarà 1’ eccessivo valore dei generi inservienti agli usi ordinarli della vita e di prima necessità, valore che se è utile, avrà solo recato sommo danno all’ erario, sanguinosa strage alla nazione. Delle nostre calamità, dei nostri mali piantata questa prima causa, è una seconda il lusso divoratore delle sostanze, quel costume, che i vostri maggiori non hanno mai conosciuto, nè che può reggere collo basi sulle quali è piantato questo virtuoso aristocratico governo. Terza causa ed o-rigine dei nostri mali è certo il ministero (1). Gente o niente pagata, o pooo pagata, tratta dal popolo, dall’ indigenza, come mai può vivere nel presente sistema ? Che causa de’ nostri mali ciò sia, sarà mio assunto separatamente provarlo. E che sempre si dovrà precipitare di male in peggio, quando non vi sia posto rimedio, il Serenissimo Maggior Consiglio potrà facilmente riconoscere ». (1) Gli ufficii subalterni.