258 Quarantia potesse proporre separatamente, facendo assegnamento su Antonio Foscarini allora uno di essi, e che essendo del medesimo partito, avrebbe presentato una proposizione di loro piacimento. Il disegno conseguì il desiderato effetto (5 marzo) ; la mozione che anche -uno dei Quaranta potesse proporre, fu dai suffragi del Maggior Consiglio approvata contro 1’ opinione della Signoria e le ragioni del Foscari. La disputa face vasi ognor più seria e prendeva dimensioni sempre maggiori, il partito delle riforme guadagnava ogni dì terreno, la proposizione Contarmi formava il generale discorso, l’oggetto della comune ansietà. I Consiglieri e la Signoria dall’ altro canto imbarazzati non sapevano che farsi, ai Consiglieri usciti subentravano i nuovi (1), nè le cose parevano migliorare. Pensarono perciò questi di ricorrere al doge, e dopo varie conferenze tenute nelle stesse sue stanze, ne uscirono tre proposizioni, l’una col nome del doge stesso, la seconda con quello dei Consiglieri, la terza firmata dai capi superiori di Quarantia, che lette furono al Maggior Consiglio il giorno 23 aprile. Proponeva la prima 1’ elezione di cinque Correttori col titolo di Correttori dei magistrati per un anno, con facoltà di rivedere e correggere i capitolari di tutti quei magistrati che avevano l’incarico di soprantendere ai viveri necessarii a tutte le classi, e di produrre inoltre quelle regolazioni che riputassero le più adattate per provvedere allo sconcio del troppo frequente mutamento de’ cittadini nella Quarantia, non che al modo di supplire ai pesi maggiori che fossero per derivarne all’ erario ; di presentare altresì il metodo e il modo di sta- (1) Giacomo Antonio Marcello, Federico Foscari, Zaccaria Vala-resso, Girolamo Ascanio Molin, Gian-Alvise Mocenigo, Giovanni Bragadin ; Capi dei XL al Criminal Lazzaro Ferro, Nicolò Morosini, Pietro Minotto.