439 ohe agli eseroiti a lui nemici, ohe campeggiavano nel Piemonte. Furono queste le escusazioni, che faceva in Vienna il Co. Canal inviato di Sardegna alla Sovrana ; e di più anzi pressava sempre, perchè fosse mandata gente in Italia, dimostrando, che il suo He era troppo occupato ad impedire 1’ ingresso a’ nemici dalla parte de’ monti, dovendo dividere le proprie limitate forze in varie venute, e che> erano lasciate in deplorabile abbandono tutte le piazze, mentre in Milano, in Mantova, e nelle altre principali di Lombardia, non vi era presidio che di poca milizia urbana, e di Cernide, e seppe 1’ esperto Ministro cosi avvedutamente maneggiare le commissioni del suo Padrone, che v’ interessò nelle medesime anche 1’ altro inviato inglese, cosa che non fu ben intesa dal Gabinetto di Vienna, poiché come 1’ amicizia e gli ajuti dell’ Inghilterra alla Sardegna furono procurati nella presente guerra dalla Regina, cosi pareva che troppo s’ innoltrasse ad interessar 1’ altra in certo modo anche in di Lei disfavore, e coll’ impedire le navi per Napoli, e coll’ obbligarla a maggiore spedizione di truppe. Corsero senza effetto le premure dell’ una, e le rappresentanze dell’ altro, mentre nè il Re lasciò staccare navi per Napoli, nè la Regina spedi gente nel Milanese, e fu gran sorte, che per estrema ubbidienza a’ recenti dispacci di Madrid, li Comandanti spagnuoli non abbiano proseguito quel cammino, che li conduce va tanto prima con sicurezza, e senza opposizione in Italia. Con tutto ciò devo dire a VV. EE. che tanto era il desiderio della Regina di ricuperare le Sicilie, ohe a questo solo tendevano le sue mire ; e so di certo, che in molti consigli di Stato e di Guerra fecero con libertà alcuni dei principali Ministri riflessioni gagliarde, perchè quello forse non fosse il momento migliore per Napoli, ma più tosto di dar gente alla Lombardia, aggiungendo forza al Re di Sardegna, e tentando di far decidere nella campagna di allora, che Don Filippo non dovesse divenire Prenoipe Italiano ; che assicurata cosa di cosi alta inspezione, era obbligato il Sardo per la recente alleanza di dare poscia soccorsi per Napoli, e che a quel tempo anche gl’ Inglesi farebbero il gioco desiderato per rendere agevole e quasi sicuro l’ acquisto. L’ animo e la mente della Regina sempre inclinata a retta-mente pensare, e far eseguire, ascoltò bensì ragioni, che non avevano cosa contraria, e in questo solo caso sofferse il Gabinetto la disgrazia, che 1’ unico, ma decisivo voto della Padrona, fosse cosi prevenuto e tendesse di farsi Regina di Napoli, che anzi spiegò con