78 parte austriaca col mezzo di arcidiaconi eletti da quella corte, ma che riconoscevano 1’ autorità spirituale de’ patriarchi veneti, di cui aveano 1’ aspetto di vicarii. Tale fu 1’ ordinamento del patriarcato d’ Aquileja fino a Carlo VI imperatore, il quale a’ suggerimenti de’ suoi ministri, tornò a svegliare le antiche pretensioni. Nel 1721 rimise in campo 1’ idea dell’ erezione di un nuovo vescovato in Gorizia, collo smembramento del patriarcato di Aquileja e non essendovi riuscito, fece un rescritto con cui vietava fosse ricevuto nel* capitolo de’ canonici uno che non fosse suddito austriaco. A ciò grande e ferma resistenza del capitolo, sequestro de’ suoi beni nelle terre d’Austria, vivissime rappresentanze dalla parte imperiale a papa Benedetto XIV, essere nella diocesi austriaca totale abbandono di anime, introduzioni !d’ errori, perdita totale della disciplina ecclesiastica. Mentre la quistione vivamente agitavasi venne a morte nel 1734 il patriarca Dionisio Dolfìno cui succedeva il coadiutore Daniele II Dolfìno, e tosto una ducale (1) partiva per espressa al luogotenente di Udine (2), dicendo ricercare il servigio importante della Repubblica che fosse sostituito altro soggetto in coadiutore e successore al Patriarcato, « però vi comettemo col Senato di far sapere a monsignor patriarca che devenghi prontamente alla nomina di un coadiutore con futura successione al Patriarcato medesimo, juspatronato della Repubblica, » parole dirette a combattere le pretensioni di juspatronato messe in campo dall’ Austria. Ma la. conferma del coadjutore Bartolomeo Gradenigo trovava difficoltà in Roma da papa Benedetto XIV, il quale a cessare ogni litigio (1) Lettera o decreto in nome del doge. (2) Roma expulsis 14 agosto 1734.