] 15 innanzi al Maggior Consiglio. Continuerebbe però ai Capi e agl’ Inquisitori 1’ autorità d’ impedire e reprimere in sul fatto quelli che nei loro discorsi nel Senato e Maggior Consiglio usassero espressioni contumeliose e sediziose. Passando poi agli oggetti di pubblica amministrazione, vennero prima a trattare dell’ arte vetraria e delle Scuole pie, oggetti di tanta importanza che fino dai primi regolamenti del Consiglio dei Dieci, erano stati posti nella dipendenza di esso. Fu considerata 1’ arte vetraria sotto due aspetti, cioè della custodia per impedire che uscisse dallo Stato, e del governo e«onomico ; quella fu lasciata al Consiglio, questo fu dichiarato appartenersi al Senato come ne dipendevano le arti tutte in ultima istanza ; furono fatti nuovi regolamenti e confermati gli antichi quanto al non potersi erigere alcuna Scuola, Confraternita, o altra ragunanza di persone divote tanto ecclesiastiche quanto secolari senza la permissione del Consiglio de’ Dieci al quale pure apparteneva 1’ amministrazione de’ loro beni e delle loro entrate col mezzo degl’ Inquisitori alle Scuole grandi sui suoi delegati. Quanto ai secretarli del Consiglio de’ Dieci fu stabilito che la loro nomina avesse a farsi quind’ innanzi non più a voce, ma col mezzo di polizze segrete, come accostumavasi nelle nomine de’ magistrati in Senato ; che non potessero stare in carica più di due anni con altrettanti di contumacia ; che fosse concesso agl’ Inquisitori di Stato a loro richiesta - uno de’ quattro Secretarii del Consiglio, scelto da questo a pluralità di voti nella prima riduzione di ottobre e così ogni volta che paresse agl’ Inquisitori medesimi di cambiarlo ; che nella difesa de’ rei fosse usata 1’ opera d’ ogni altro secretario de’ Dieci, o di altro provato ministro criminale, secondo la qualità della ma-