386 che possedevano in stabili, argenti, oggetti preziosi, univano agli atti di devozione e alle pompose processioni, generose elemosine e sovvenzioni ai confratelli, impiegando il resto in opere di abbellimento ; dal che ritraevano grande incoraggiamento e lavoro gli artisti. Viva testimonianza ne sono ancora tra altre la scuola di s. Rocco, quella di s. Marco (ora spedale civile) e quella teste riaperta di s. Giovanni Evangelista. Avea poi quasi ogni arte la sua scuola o confraternita, soggetta ai Provveditori di Cornuti, mentre le sei scuole grandi sunnominate, dipendevano dal Consiglio dei Dieci. Ma il male era profondo, l’accattare era ridotto a mestiere che fruttava assai più che 1’ onesto lavoro (1) e la solita negligenza nel far eseguire le leggi (2), rendeva frustranea ogni migliore intenzione del governo e dei cittadini, nè una casa di correzione e di lavoto benché proposta, studiata, discussa, non venne mai all’ attuazione (3). (1) Vedi Pierluigi Bembo : Delle istituzioni di Beneficenza mila città e provincia di Venezia. Naratovicli 1859, pag. 314. (2) Poveri nel 1789 : Infermi artigiani Impotenti vergognosi questuanti Somma di S. Marco 241 833 256 209 48 2087 » Castello 412 2403 2374 209 217 5615 » Canareggio 495 3848 1307 481 307 6438 » S. Polo 117 314 431 368 57 1287 » Santa Croce 183 315 2583 327 64 4472 » Dorsoduro 424 574 2153 70 76 3397 23296 Codice Cicogna 2986. Però v’ ha sbaglio nelle somme parziali. (3) Notabile è specialmente in questo proposito la Relazione del procuratore Marco Foscarini, al suo ritorno dall’ ambasciata di Sa-voja, sull’ albergo de’ poveri istituito a Torino (Relazione 1743). Sono a vedersi relativamente alla istituzione progettata d’un simile albergo in Venezia, gli atti della deputazione composta di Almorò Pisani III, sopra provveditore alla Sanità, Flaminio Corner, Lodo-vico Manin, Vincenzo GradenigoII, 9 maggio 1762, ecc.Cod. MDCCLI alla Marciana cl. VII ital.