2go Colpi di testa per la fibra e l’educazione militare dei giovani vi fa ancora una bellissima figura. Ed il paese sopratutto non la fa mediocre come sarebbe avvenuto se i nostri fossero stati respinti ». Il 29 ottobre Faravelli tornò a Tripoli mentre si diffondeva la voce di prossime operazioni nell’Egeo decise per favorire la soluzione del conflitto con una pressione esercitata fuori dalle acque libiche. Cagni se ne compiacque. « Bisogna pur decidersi a scegliere fra una guerra di Troia, come desidererebbero i Turchi per sfinirci, la pace, o un’azione militare risolvente. Naturalmente, pur ripudiandola a chiacchiere, la guerra di Troia è quella che più si confà alla natura dei nostri ministri ed a quella special-mente del Generalissimo di Tripolitania ». Ogni giorno trovava conferme di questo suo giudizio pessimistico. Il 31 ottobre, essendosi verificati alcuni casi di colera, Caneva riunì una commissione incaricata di studiare le provvidenze per reprimere il morbo, proprio mentre il nemico da Henni bombardava Tripoli; alcuni colpi erano caduti perfino sul castello e la stanza in cui si riuniva la commissione aveva avuto il soffitto sfondato. Cagni, presente, considerava fra sé che non bastava discutere del colera: meglio sarebbe stato agire contemporaneamente per far tacere quella maledetta batteria, ma di ciò non si parlava. Il 3 novembre Caneva aveva ricevuto l’ordine di occupare Zoccara previo bombardamento dal mare; non convinto della necessità di quella operazione, chiamò Cagni per consultarsi. « Allora io ho azzardato di lisciare la mia verdina. Eccellenza, dissi, piuttosto che Zoccara, converrebbe occupare Aziziah e poi Garian ove risiede il dominio della Tripolitania marittima e commerciale». Non aveva potuto trattenersi dal suggerire quell’avanzata di cui fin dai primi giorni era impaziente. Ma « non l’avessi mai detto! Montò su tutte le furie, diventò rosso congestionato, e con una rapidità di loquela che non gli conoscevo mi disse che era impossibile. Difficoltà di intendenza, difficoltà di acqua. “Ci vorrebbero duemila, tremila, chissà quanti cammelli ” ». Parole testuali, per nulla convincenti. Quindi il “Liguria” parti con l’ordine di bombardare Zoc-