92 che profuse in Dalmazia trentamila ducati del proprio ; di quell’ Antonio Lippomano, che provveditor generale in Candia e poi alle isole, lasciò i figli spogli d’ ogni domestico censo ; di quel sopra ogni altro famoso Francesco Mo-rosini il Peloponnesiaco, che di tanti comandi avuti nell’ armata e dello stesso principato, altro non lasciò a’ suoi posteri se non 1’ onorevole iscrizione sulla porta dello Scrutinio. Lo stato stesso delle cose richiedere un’ accurata indagine sul luogo, 1’ estensione stessa dei possedimenti in Dalmazia accresciutasi ben quattro volte che non _era 1’ antica, dover avere portata grande mutazione nei popoli, chiamati dal solo mestiere delle armi che prima esercitavano, a quello della cultura dei nuovi terreni. Ciò aver ben veduto il Senato e decretato colà un catastico che fu per le rimostranze di quei rettori inopportunamente sospeso, e i proveditori disposero e distribuirono a proprio capriccio i terreni. Le decime introdotte a carico del suolo in Dalmazia essere per di più date in appalto ad un Decimavo che angaria i poveri contadini, e vi fa un monopolio dei grani ; l'erbatico o gravezza sul pascolo rovinare la pastorizia, come la decima 1’ agricoltura, la cattiva moneta impedire il facile scambio, far deperire ogni commercio. Così tutto languire in Dalmazia, tutto richiedere pronte, radicali riforme. « Trovandomi alla ,fin del mio ragionar (vivamente orava il Foscarini) merita ben 1’ antica fede e le gloriose memorie della Dalmazia che spenda qualche parola quasi a nome della medesima. Ella è la provincia primogenita di VV. EE. giacché la numera otto secoli interi di sudditanza al dominio veneziano ; e mentre le perdite successive di Cipro, di Candia e della Morea ne hanno funestato tre secoli, ella sola s’ è vista dilatar i propri ^confini. Oltre che 1’ onor primo delle battaglie marittime, delle con-