372 vernatore dei condannati, i Capitani delle navi, gli almiranti, i patroni ovvero comandanti di galera, eletti tutti dal Maggior Consiglio. In tempo di guerra si eleggeva un Capitano generale. Consisteva la forza marittima della Repubblica in tempo di pace di quindici galee grosse e dieci più leggiere, nove altri legni, tra navi e fregate, due cu-ter, due sciabecchi e altri venti legni minori. Così le navi come le galee erano comandate dai soli patrizii. In caso di guerra potevasi però questa forza aumentare considera-bilmente (1), trovandosi sempre nell’ arsenale parecchi navigli in costruzione e abbondante artiglieria ; e la Dalmazia e le isole erano sempre atte a fornire numerosi equipaggi. La revisione delle truppe terrestri, la classificazione dei reggimenti e delle compagnie, i provedimenti pei presidii dello Stato, la custodia delle munizioni da guerra e da bocca spettavano agl’ Inquisitori sopra i ruoli preseduti dai cinque Savii del Collegio cui erano assegnate le cose della milizia, la soprantendenza all’ artiglieria e alle parti concernenti le fortezze, alle quali però erano deputati anche speciali Proveditori, fra cui quello di Palma distingue vasi per poteri più ampii che si estendevano anche alla città e al distretto. L’ esercito terrestre compor si dovea in tempo di pace di circa ventimila fanti raccolti in tutti gli Stati della Repubblica, e di duemila uomini di cavalleria, distribuiti in quattro reggimenti ; stipendiavansi inoltre alcuni corpi di soldati dalmati per servire nella marina ma principalmente sui legni guardacoste e corrieri, un reggimento d’artiglieri ed uno d’ ingegneri. Erano le Cernide di Terra- (1) Lamberti, Gli ultimi cinquant’ anni m.s. Per solito erano 24 navi e altri legni ; lavoravano in arsenale due mila uomini. Forma-leoni Topografia veneta IV, pag. 237.