183 laico ; provvederebbe in seguito il Senato al loro mantenimento ; dovesse intanto 1’ Aggiunto sopra monasterii eseguire l’inventario di tutt’ i loro beni mobili ed immobili per farne la vendita a profitto della detta cassa, a tenore delle vigenti leggi ; quanto ai collegi di studio esistenti in Brescia, Verona e Belluno che dovranno essere egualmente soppressi, avrebbero ad essere ammoniti i genitori a prendere le opportune disposizioni per la futura educazione de’ giovanetti ; provvederebbesi infine egualmente con impegno alla sostituzione di scuole in luogo di quelle da’ Gesuiti dirette, nel qual proposito il Senato mostrava paterna sollecitudine affinchè a favore dell’ istru-rione dei nobili e del popolo venissero fondati nuovi stabilimenti, sussidiati anche dalla Cassa ad pias causa?, cui, diceva, noti sarebbesi potuto dare migliore destinazione. Eguale sollecitudine in prò degli studi avea mostrato il veneto governo in tutti i tempi ; e se pure la testimonianza dei documenti ci mancasse, quella avremmo che ci viene dai tanti uomini illustri per scienze e lettere che sotto di lui si formarono. Eredi i Veneziani della cultura romana al primo rifuggirsi nelle isole, la mantennero poi ed accrebbero per le continue relazioni con Costantinopoli ed è probabilmente da incolpare soltanto gl’ incendii e le primitive burrascose vicende, se non ce ne rimasero gli atti, e andarono perdute quelle antichissime cronache chiaramente accennate dal doge Andrea Dandolo nella sua. Numerose scuole e pubbliche lezioni esistevano fino dal secolo XIV (1) ; prima che altrove, pei bisogni anche del commercio, dovette esservi studio di lingua greca, I quali studii tutti ricevettero mirabile incremento e fervore per l’acquisto di Padova nel 1404, allorché (1) Vedi t. II, 370.