110 Consilio de’ Dieci. Appartenevano il Foscarini, il Grimani, il Marcello al partito conservatore, lo Zeno ed il Mali-piero all’ opposizione. Nella prima conferenza tenuta nelle stanze ducali il 15 settembre, i Correttori elessero a secretarii Giovanni Colombo secretano del Senato, e Pietro Franceschi notaio straordinario nella Cancelleria ducale, lui renitente, ma che fu voluto ad ogni patto, siccome uomo versatissimo nelle lettere e nelle leggi (1). Semplice e modesta era la loro riduzione in una stanza delle Procuratie nuove. Sedevano i cinque Cornettori intorno ad un tavolino in sedie a bracciuoli, disposti per ordine di età, i secretarii si tenevano in piedi dalla parte rimasta vuota dello stesso tavolino quando aveano a leggere qualche atto, o rispondere a qualche interpellazione, nel resto del tempo, essendo le conferenze molto lunghe, sedevano ad altro tavolino poco discosto. Alle discussioni furon fatti precedere sei giorni di assiduo studio delle leggi, di esame di documenti e d’informazioni, giungevano loro in pari tempo richiami contro abusi degl’ Inquisitori, lagnandosi i magistrati che si arrogassero di metter mano in tutte le giurisdizioni, di levare dagli archivi tutti gli atti che volevano, di usurparsi un potere universale ; accusandoli private persone di porre impedimento al libero corso della giustizia, di arresti subitanei e non giustificati, di rilegazioni senza veder la faccia del giudice, senza saper qual fosse il proprio delitto. Tutte queste cose, benché con molta industria magnificate (2), aveano però del vero, e i Correttori pur conoscendo la necessità di un re- (1) Egli scrisse la storia inedita di questa correzione. Cod. DCCLXXVI, cl. VII, ital. (2) Franceschi. Storia ecc.