393 anni, o tre tutto al più, ed esigevano maggior cura nello stile, maggior ordine nella distribuzione delle materie, maggior evidenza, e, dirò anche, pittorico effetto. Tutto quanto ora costituisce la scienza detta Statistica, trovasi assai per tempo nelle Relazioni veneziane ; territorio, clima, produzioni, forze militari, istituti d' insegnamento, religione, governo, rendite e spese, informazioni sul principe, sulla sua famiglia e sui suoi ministri, rapporti politici colla Repubblica, e colle estere corti, ecc. (1). Laonde sono le Relazioni miniere preziosissime per la storia di tutt’ i popoli d’ Europa. Tanto esse che i dispacci erano nella gelosa custodia della Secreta : proibito all' ambasciatore sotto gravissime pene di ritenere questi scritti presso di sè o di darne alcuna copia, divieto però più volte trasgredito, e che risvegliò di frequente il rigor delle leggi (2). E mentre delle Relazioni esterne copiosamente e dei dispacci altresì, sebbene in più ristretto limite, si giovarono parecchi de’ moderni storici (3), e se ne fecero pa-rechie pubblicazioni, non giunsero ancora a pari rinomanza i dispacci e le relazioni delle interne provincie, che pur in nulla cedono agli altri, se pur non li superano per le preziose notizie che forniscono dei veneti pos- (1) Dcms un temps où presque pcirtout en Europe V administra-tion était livrèe encore à la confusion et ù l’ anarchie, où la Science politique était dans l’enfance, le grand Conseil de Venise avait déjà determiné par des reglements précis les devoirs de ceux que la Ré-publique choisissait pour les envoyer en mission au déhors : Gachard, Les monuments de la diplomatie vénitienne. (2) Tale abuso ci spiega 1’ esistenza di molte relazioni in biblioteche estere, e d’ altre che furono anche stampate. La prima Relazione che abbiamo è quella di Marsilio Zorzi console in Siria, 1243 nel libro Albus, pubblicata da Tafel e Thomas nell’ Uri.tmden zur älteren Handels-und Staatsgeschichte Venedigs (Fontes Rer. Austriacarum) t. II, p. 354. (3) Il primo dispaccio esistente è del 1219, da CostantiRopoli, da me pubblicato t. II, pag. 408. Vol. Vili. 50